Il Cda di Chl ha approvato i termini e le condizioni definitive dell’aumento di capitale, deliberato dai soci lo scorso 24 giugno.
Aumento di capitale il cui ammontare è stato fissato a oltre 1,4 milioni, da eseguire mediante l’emissione di massime 242,4 milioni di azioni.
L’offerta avverrà nel rapporto di 1 azione di nuova emissione ogni 5 possedute.
I diritti di opzione saranno negoziabili in Borsa tra l’8 il 19 luglio 2019 e potranno essere esercitati tra l’8 e il 25 luglio.
Alcuni azionisti hanno effettuato versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 621.367,31 euro.
Ricordiamo che, secondo quanto comunicato lo scorso 30 aprile, il fabbisogno finanziario netto del gruppo al 31 marzo 2019 ammontava a circa 2,7 milioni e tale stima recepiva già i versamenti al 31 marzo 2019 per 291mila euro.
Il 27 giugno Chl ha aggiornato la previsione sul fabbisogno finanziario netto del gruppo a oltre 2,3 milioni, in considerazione anche degli ulteriori versamenti in conto futuro aumento di capitale effettuati dal 1° aprile al 27 giugno dagli azionisti per 293mila euro.
Un ammontare che la società intende finanziare utilizzando i proventi dell’aumento di capitale e, per la parte residua, con gli affidamenti bancari in essere pari a circa 1,3 milioni.
In caso di sottoscrizione dell’aumento di capitale in opzione in misura pari unicamente ai versamenti effettuati dal 1° aprile al 3 luglio per 330mila euro, Chl non disporrebbe delle risorse finanziarie necessarie per coprire il residuo fabbisogno finanziario complessivo netto per i 12 mesi successivi e le disponibilità liquide del gruppo si esaurirebbero entro il 31 ottobre 2019.
In tal caso la prospettiva di continuità aziendale sarebbe pregiudicata, in assenza di misure alternative adeguate per coprire il residuo fabbisogno finanziario e la società dovrebbe far ricorso agli strumenti previsti dalla legislazione concordataria e fallimentare.