L’azienda campana si prepara a conquistare i mercati esteri con il primo sistema di finestre in kit di legno-alutherm, con una tecnologia in grado di industrializzare un prodotto personalizzato mantenendo l’attenzione sul tema dell’ecosostenibilità. Iniziativa grazie alle quali il gruppo punta a un deciso incremento di fatturato e marginalità, con l’obiettivo di superare il 30% di Ebitda margin nel medio termine.
Sciuker Frames accelera sullo sviluppo internazionale con la realizzazione del primo sistema di finestre “Smart 69” in legno-alutherm brevettato in kit.
“Grazie al nostro nuovo impianto produttivo abbiamo progettato un sistema di ‘finestre in kit’ con lo scopo di favorire l’esportazione sui mercati esteri di un prodotto tecnologicamente avanzato e unico nel suo genere” dichiara l’amministratore delegato Marco Cipriano.
“Un’iniziativa che ci fornisce un ulteriore vantaggio competitivo derivante dall’essere riusciti a industrializzare l’offerta di un prodotto personalizzato, mantenendo alta l’attenzione alle tematiche ambientali che da sempre caratterizza la nostra azienda”.
A differenza dei competitor, infatti, secondo Sciuker Frames il prodotto finestra deve essere realizzato con materiali naturali ed ecosostenibili, che non solo rispettino le normative sul risparmio energetico ma che riducano al minimo l’impatto ambientale quando dovranno essere smaltite finita la loro vita utile.
“Il nostro kit sarà realizzato su misura in pezzi sciolti completo di tutti gli accessori specifici, con un concetto di ecosostenibilità verticalizzata che ci consente di offrire moltissime soluzioni personalizzate” prosegue il Ceo di Sciuker Frames.
“Grazie alla nostra tecnologia brevettata, siamo riusciti a standardizzare una produzione che per sua natura è fatta su misura, mantenendo comunque un elevato grado di personalizzazione grazie all’offerta di 38 essenze”.
Un progetto che garantisce importanti sinergie sia commerciali che produttive, studiate per favorire l’espansione sul mercato internazionale attraverso prodotti semilavorati che non subiranno i dazi doganali.
“I nostri partner – spiega Cipriano – senza modificare la propria linea produttiva e senza la necessità di investimenti aggiuntivi, completeranno il lavoro solo procedendo alle consuete fasi di assemblaggio, eliminando così sia i cosi di magazzino che gli scarti di lavorazione”.
“Il Kit sarà fornito in scatola di montaggio dalle dimensioni contenute con tutte le lavorazioni preliminari pronto per essere assemblato, contenendo anche le spese di trasporto e spedizione”.
“Il tutto senza la necessità da parte nostra di investimenti per aumentare la dimensione dei nostri impianti, dato che i nostri stabilimenti sono già in grado di assorbire tale incremento di capacità produttiva” conclude Marco Cipriano.
Iniziative che dovrebbero riflettersi sui risultati del gruppo sia in termini di fatturato aggiuntivo che di redditività, con l’obiettivo di superare nel medio termine il target del 30% di Ebitda margin rispetto al 20% del 2018.
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