Servizi Finanziari (+2,1%) – In spolvero Fineco (+4,7%) e Banca Generali (+2,7%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno dello 2,1% e “battendo” l’analogo europeo (+1%), beneficiando dello sprint del comparto bancario (+5%) e uniformandosi al Ftse Mib (+2,4%).

Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, alimentati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, che sembrano attenuarsi per ora dopo il vertice tra i due presidenti al G20 di sabato scorso che ha sancito la ripresa ufficiale dei negoziati.

Sul versante nazionale, la Commissione UE ha preso la decisione di non consigliare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che l’esecutivo di Roma ha varato i provvedimenti che servivano a diminuire il rapporto deficit/Pil al 2,04% nel 2019.

“La Commissione è giunta alla conclusione che una procedura per deficit eccessivo in questa fase non è più necessaria”, ha dichiarato il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, sottolineando però che “valuteremo attentamente il progetto di bilancio italiano per il 2020, che sarà presentato entro il 15 ottobre”.

“Non è stato facile trovare l’intesa con Bruxelles ma ci siamo riusciti grazie a un grosso sforzo che non ha richiesto una manovra correttiva. A rendere possibile questo risultato è stata la conduzione di una prudente politica della finanza pubblica sia sul lato delle entrate, sia su quello delle spese”, ha precisato l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, il quale ha mandato messaggi tranquillizzanti anche sul 2020.

La seduta brillante messa a segno dal settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra cui sul Ftse Mib scatta Fineco (+4,7%), che è tornata a superare i 10 euro.

empre sul listino principale, in luce Azimut (+1,1%), il cui presidente Pietro Giuliani ha spiegato che il business internazionale vale 1,5 miliardi e crescerà nel prossimi anni e indicato una raccolta netta di circa 700 milioni relativa al mese di giugno.

Sul Mid Cap in spolvero Banca Generali (+2,7%), Anima (+2,6%) e Banca Mediolanum (+2,3%).

Sul Ftse Mib bene Exor (+2,1%), mossasi in scia all’andamento positivo delle principali controllate quotate.

Sul Mid Cap torna a salire doValue (+1,9%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre rimbalza ancora Banca Ifis (+6,4%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi. Ancora vendite su Cerved (-1,8%), con Mps che ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.

Ok illimity (+0,2%), che ha acquistato altri 555 milioni di Npl ed erogato un nuovo finanziamento.

Tra le Small Cap tonica Banca Sistema (+1,2%), la cui controllata ProntoPegno ha avuto l’ok di Bankitalia ad operare, mentre frena Banca Intermobiliare (-2%), che ha ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.