Spunta il nome di un nuovo operatore che potrebbe essere coinvolto nel salvataggio di Carige. Si tratta di Cassa Centrale Banca, uno dei due gruppi originatisi dalla riforma delle banche del credito cooperativo.
Secondo quanto riporta la stampa, Cassa Centrale Banca starebbe valutando la fattibilità dell’operazione. Il gruppo trentino si muoverebbe insieme al Fitd.
Quest’ultimo sta lavorando alla soluzione di sistema pubblico-privata. Il piano di intervento sarebbe basato su un aumento di capitale stimato in 800 milioni.
Di tale importo, 320 milioni deriverebbero dalla conversione del bond sottoscritto dallo Schema Volontario dello stesso Fitd a novembre 2018, 200 milioni dallo Schema Obbligatorio (grazie alla sentenza favorevole sul caso Tercas).
La parte restante sarebbe suddivisa tra gli attuali soci (in primis la famiglia Malacalza) e due banche pubbliche, Mediocredito Centrale e Credito Sportivo che, secondo altri rumor, potrebbero sottoscrivere un bond subordinato da 200 milioni eventualmente emesso nell’ambito dell’operazione, anche se l’intervento di questi ultimi è tutt’altro che scontato.
In alternativa, potrebbe esserci il coinvolgimento di un’altra banca, anche se molte si sono dimostrate fredde sul dossier. La Bce, secondo indiscrezioni, avrebbe dato tempo fino al 24-25 luglio per ricevere un aggiornamento definitivo.