Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un ribasso dell’1,4% e allineato all’omologo europeo (-1,4%), frenando anche il Ftse Mib (0,0%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, innescate dalle incertezze sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, anche se sembrano momentaneamente ridursi dopo l’incontro tra i due rispettivi leader al G20 dei giorni scorsi che ha ratificato il riavvio ufficiale delle trattative.
Sul fronte domestico, la Commissione Europea ha deciso di non raccomandare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che il Governo italiano ha presentato le misure necessarie per ridurre il rapporto deficit/Pil al 2,04% per l’anno in corso.
“Stiamo facendo quello che dobbiamo fare per l’economia Italia e per stabilizzare il debito pubblico, non è soltanto per rispondere a quello che ci chiede l’Europa e pensiamo che questo coincida con l’interesse degli italiani”, ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
In questo contesto, con lo spread Btp-Btp risalito in area 210 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono scattate le prese di beneficio dopo la corsa degli ultimi giorni.
Realizzi su tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali limitano il calo sotto l’1% Intesa Sanpaolo (-0,7%), che a breve secondo rumor dovrebbe decidere sullo smaltimento di 10 miliardi di Utp, e Bper (-0,9%), che ha visto mutamenti nell’azionariato e con l’Antitrust che non avvierà un’istruttoria sull’acquisto della quota in Arca Hoding.
Sul Mid Cap ritracciano Credem (-2,8%), Popolare Sondrio (-1,7%) e, in misura minore, Creval (-0,8%), il cui Ad Luigi Lovaglio in un’intervista ha ribadito che il piano al 2023 è basato sulla crescita organica.
Prosegue il rally di Mps (+3,7%), che resta concentrata sul de-risking, la cui gestione è stata resa più flessibile con il recesso dal contratto di special serving in essere con Cerved e con la banca che ha collocato un bond da 500 milioni.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul possibile destino, tra l’offerta di Apollo e la proposta di intervento a cui sta lavorando il Fitd, che potrebbe coinvolgere anche una banca secondo indiscrezioni.
Resiste Banca Finnat (0,0%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.