Mercati – Milano in calo dello 0,7%, spread a 210 punti base

Mattinata debole per le principali piazze europee dopo le vendite registrate in Usa e Asia, aspettando l’intervento di domani del Presidente della Fed, Jerome Powell al Congresso statunitense.

Intorno alle ore 11:50, Milano lascia sul terreno lo 0,7% dopo aver resistito nella prima ora di contrattazioni grazie agli acquisti diffusi su diverse utilities di Piazza Affari. Il Dax di Francoforte cede l’1,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,7%, il Ftse100 di Londra lo 0,3% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,6%.

I recenti segnali arrivati dall’economia americana si sono rivelati contrastanti. Lo scorso venerdì il Job Report Usa ha infatti battuto le attese, evidenziano una crescita dei posti di lavoro nel settore non agricolo superiore alle attese degli analisti e alla precedente rilevazione di maggio rivista.

Elemento quest’ultimo che ha raffreddato le aspettative su un taglio dei tassi di interesse a supporto dell’economia americana.

Le previsioni puntano ora per un ridimensionamento della stretta a 25 punti base invece di 50, ma nuove indicazioni sulla politica monetaria potrebbero arrivare direttamente domani dal numero uno dell’Istituto di Washington.

Sul mercato valutario, il biglietto verde si muove in recupero rispetto alle altre divise, con il cambio dollaro/yen a 108,9 ed euro/dollaro a 1,12.

Tra le materie prime, scendono lievemente le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 64 dollari e il Wti (-0,4%) a 57,4 dollari, mentre restano sullo sfondo le tensioni riguardanti il programma nucleare iraniano.

Sull’obbligazionario italiano il rendimento del decennale italiano scende al 1,75% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 210 punti base. I dati Istat sulle vendite al dettaglio di maggio hanno messo in risalto un calo dello 0,7% su base mensile e dell’1,8% su base annuale (-0,6% consensus).

Tornando infine a Piazza Affari, in testa Italgas (+1,1%), Nexi (+0,9%) e UnipolSai Assicurazioni (+0,9%). In coda Saipem (-4,4%), FinecoBanck (-3,8%) dopo la vendita da parte di Unicredit della partecipazione residua detenuta nella società.