Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia l’ottava con un lieve calo dello 0,1% e in linea all’analogo europeo (0,0%), risentendo dello stop del comparto bancario (-1,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (0,0%).
Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, alimentati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, che sembrano attenuarsi per ora dopo il vertice tra i due presidenti al G20 di qualche giorno fa che ha sancito la ripresa ufficiale dei negoziati.
Sul versante nazionale, la Commissione UE ha preso la decisione di non consigliare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che l’esecutivo di Roma ha varato i provvedimenti che servivano a diminuire il rapporto deficit/Pil al 2,04% nel 2019.
“Stiamo facendo quello che dobbiamo fare per l’economia Italia e per stabilizzare il debito pubblico, non è soltanto per rispondere a quello che ci chiede l’Europa e pensiamo che questo coincida con l’interesse degli italiani”, ha dichiarato l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria.
La frenata del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra cui sul Ftse Mib dopo il rally dell’ultimo periodo scattano i realizzi su Fineco (-3,6%), che sta valutando la possibile emissione di strumenti AT1 fino a un massimo di 300 milioni entro il 2019. Nel frattempo, UniCredit ha lanciato un Abb sul restante 18,3% detenuto nel capitale della banca multicanale.
Sempre sul listino principale prese di profitto su Azimut (-1,4%) dopo le ultime sedute positive, il cui presidente Pietro Giuliani ha spiegato che il business internazionale vale 1,5 miliardi e crescerà nel prossimi anni e in attesa della raccolta netta di giugno, che dovrebbe essere stata pari a circa 700 milioni.
Sul Mid Cap resiste Banca Generali (+0,1%), in attesa del dato sulla raccolta netta di giugno.
Sul Ftse Mib bene Nexi (+1,3%), mentre tiene Exor (+0,2%), mossasi in scia all’andamento nel complesso positivo delle principali controllate quotate.
Sul Mid Cap rallenta doValue (-1%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre proseguono gli acquisti su Banca Ifis (+1,1%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi. Continua il momento negativo di Cerved (-0,9%), dopo che Mps ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.
Denaro su illimity (+0,4%), che ha acquistato altri 555 milioni di Npl ed erogato un nuovo finanziamento.
Tra le Small Cap continua il trend favorevole di Banca Sistema (+0,5%), la cui controllata ProntoPegno ha avuto l’ok di Bankitalia ad operare. In luce Banca Intermobiliare (+6,7%), che ha da poco ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.