Intorno alle ore 11:10, Milano (+0,7%) si muove in controtendenza rispetto alle altre principali piazze europee sulla spinta dei bancari e dei petroliferi sostenuti rispettivamente da una nuova discesa dello spread in area 203 punti e dal rialzo del greggio.
Nel frattempo il Dax di Francoforte cede lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,2%, il Ftse 100 di Londra lo 0,2% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,1 per cento.
I movimenti cauti sulle restanti piazze del Vecchio Continente riflettono il clima attendista degli operatori verso l’audizione del presidente della Fed Jerome Powell presso la commissione Servizi finanziari della Camera Usa. L’intervento odierno servirà soprattutto a orientare le aspettative sul meeting del Fomc di fine mese e potrebbe offrire nuovi dettagli sulle politiche monetarie della FED.
Sul fronte commerciale, il rappresentante al Commercio Usa Robert Lighthizer e il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin hanno avuto una conversazione telefonica con le loro controparti cinesi.
Sul mercato valutario, il biglietto verde continua a guadagnare terreno nei confronti della moneta nipponica, portandosi sui massimi da oltre cinque settimane a ridosso di quota 109. In ripresa invece la divisa unica verso il dollaro a 1,1226.
Le quotazioni del greggio salgono dopo il calo delle scorte Usa di circa 8,1 milioni di barili previsto dall’API. Oggi pomeriggio verranno invece pubblicati i dati ufficiali dell’EIA. Il WTI sale a 59,07 dollari al barile (+2,1%) e il Brent a 65,36 dollari al barile (+1,9%).
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano scende al 1,73% con il relativo spread verso il Bund Tedesco a 203 punti base in attesa dell’asta Bot a 12 mesi, che dovrebbe segnare nuovamente un tasso in calo sotto lo zero, e all’indomani della riapertura del Btp a 50 anni.
Questa mattina l’Istat ha reso noto che a maggio 2019 la produzione industriale è salita dello 0,9% rispetto al -0,8% di aprile (rivisto da -0,7%), superando le stime (+0,2%). L’indice corretto per gli effetti di calendario, mostra un calo dello 0,7%, più contenuto rispetto al -1,5% del consensus e della rilevazione di aprile.
A Piazza Affari, come già annunciato, acquisti diffusi sui bancari e petroliferi. Saipem in testa (+2,4%), seguita da STM (+2,2%), UBI Banca (+2,1%) e Unicredit (+1,7%). In coda invece Amplifon (-0,4%), Campari (-0,6%) e Terna (-0,6%).