Ritornano gli acquisti su Mps, dopo la pausa di riflessione registrata nella seduta di ieri. Le azioni della banca guidata da Marco Morelli questa mattina intorno alle 11:00 salgono del 5% a 1,67 euro, con volumi degli scambi sostenuti. Sono già passati di mano 5,5 milioni di titoli, contro la media di 3,1 al giorno negli ultimi tre mesi.
Il recupero del titolo da inizio luglio è impressionante: +48,8% in sole otto sedute. Certo le azioni erano scivolate a livelli minimi. In particolare, il picco era stato toccato il 17 giugno a 1 euro. Meno di un quarto rispetto ai 4,55 euro a cui le azioni erano state riammesse in Borsa il 25 ottobre 2017, dopo il salvataggio.
Il mercato scommette sull’arrivo di novità a breve per quanto riguarda l’attività di de-risking, in vista delle proposte strategiche che dovranno essere formulate in vista dell’uscita dello Stato dal capitale.
Il salvataggio di Mps è costato al Tesoro 5,4 miliardi e l’attuale capitalizzazione, dopo i recenti rialzi, ha toccato gli 1,8 miliardi. È probabile quindi che il management tenti ogni sforzo per chiudere il gap nei prossimi mesi, in vista della definizione di un’uscita del ministero dell’Economia dal capitale che minimizzi la minusvalenza per le casse pubbliche.
La banca ha saputo cogliere la finestra del miglioramento dello spread per tornare sul mercato dei bond unsecured, per la prima volta dopo il salvataggio. Un’emissione che è stata un successo e ha spuntato un tasso inferiore alle previsioni.
Ora sono attese novità sul fronte del de-risking. Nonostante le numerose dismissioni di piccoli pacchetti e la maxi cartolarizzazione da 24 miliardi, Mps presentava a fine marzo un livello di Npl pari a circa il 16% del totale crediti. Ben 16,2 miliardi suddivisi tra 8,3 miliardi di sofferenze e 7,6 miliardi di inadempienze probabili. Per questi ultimi starebbe trattando con la Sga per arrivare a una cessione.
La scorsa settimana, inoltre, l’istituto ha annunciato di avere sciolto l’accordo con Cerved per la gestione della piattaforma di servicing Juliet, proprio allo scopo di accelerare l’attività di smaltimento dei crediti deteriorati.