Banca Mediolanum – Una strategia non chiara tiene il titolo al palo

“Quando si presenterà la possibilità di acquisire una rete di promotori in Italia ci siederemo al tavolo e la valuteremo”. Sono queste le parole con cui Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, sintetizza la strategia di crescita del gruppo di asset management in un’intervista a il Sole 24Ore.

A detta dell’amministratore delegato, Banca Mediolanum nei prossimi anni intende svolgere il ruolo di aggregatore, nella consapevolezza che la dimensione avrà un peso sempre più importante per essere vincenti in un settore nel quale i margini a livello globale stanno subendo una pressione al ribasso.

Tendenza che potrà essere accelerata anche dalle nuove regole di trasparenza imposte dalla Mifid 2, che trovano proprio in questi giorni la prima applicazione. Nel dettaglio, la banca di Basiglio ha già inviato i primi 260 mila rendiconti redatti secondo i nuovi criteri e si appresta a recapitare entro fine mese i restanti.

Qualche dubbio sulla concretezza della strategia di crescita della rete tramite acquisizioni emerge però quando Doris elenca i possibili target: Banca Generali, Fineco e Azimut. Tutte realtà che, come sottolinea l’Ad di Banca Mediolanum, non sono però in vendita.

E in mancanza di acquisizioni non resta che la crescita organica, che naturalmente presenta tassi di incremento molto più lenti. Nei primi sei mesi dell’anno la raccolta di Banca Mediolanum ha totalizzato i 2 miliardi. Un buon risultato anche se i concorrenti hanno fatto meglio: 3,3 miliardi Fineco, 2,8 miliardi Banca Generali e 2,6 miliardi Azimut.

Anche i nuovi business avviati dal gruppo presentano buone potenzialità, ma per il momento non hanno ancora portato effettivi risultati. L’attività di merchant banking annovera tra i successi un’Ipo all’Aim e l’emissione dei minibond per Cartiera di Ferrara. Anche se l’Ad ricorda che il gruppo ha 20 mandati che si spera si concretizzino.

Attese anche dall’attività assicurativa con il lancio dei family protection specialist.

Il risultato di questa strategia è che il titolo in Borsa è rimasto al palo negli ultimi tre anni rispetto ai concorrenti. Le azioni di Banca Mediolanum, infatti, dal 12 luglio 2016 hanno guadagnato il 6,7%, contro l’80% di Fineco e il 40% di Banca Generali.