Banche (+1,1%) – Bene Ubi (+1,5%) e Intesa SP (+1,2%), sprint di Mps (+5,4%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,1% e allineato all’omologo europeo (+0,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,7%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, innescate dalle incertezze sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, anche se sembrano momentaneamente ridursi dopo la ripresa dei colloqui.

Nel frattempo, tutto sembra protendere per una riduzione dei tassi di 25 pb da parte della Fed nel meeting di fine mese.

Sul fronte domestico, la Commissione Europea ha deciso di non raccomandare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che il Governo italiano ha presentato le misure necessarie per ridurre il rapporto deficit/Pil al 2,04% per l’anno in corso.

L’organo europeo ha poi confermato le stime di crescita del Pil al +0,1% nel 2019 al +0,7% nel 2020, ribadendo che “i rischi sullo scenario di crescita restano significativi specie sul 2020, anno particolarmente impegnativo per i conti pubblici”.

“I nostri conti pubblici sono solidi e in ordine e la significativa riduzione dello spread ne e’ la prova. La strategia di politica economica del Governo mira alla progressiva riduzione del debito pubblico, condizione imprescindibile per ogni prospettiva di crescita”, ha invece rimarcato il premier, Giuseppe Conte.

In questo contesto, con lo spread Btp-Btp calato in area 205 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono tornati gli acquisti dopo le prese di beneficio delle ultime sedute.

In risalita tutti i titoli del Ftse Mib, incluse Ubi (+1,5%), che starebbe ridefinendo la strategia nella banca nella bancassurance e con il Patto dei Mille salito nel capitale, e Intesa Sanpaolo (+1,2%), che intende crescere nel risparmio gestito in Cina.

Sul Mid Cap risalgono Credem (+0,1%) e, soprattutto, Popolare Sondrio (+0,9%) e Creval (+2,3%), il cui Ad Luigi Lovaglio in un’intervista ha ribadito che il piano al 2023 è basato sulla crescita organica.

Riparte la corsa di Mps (+5,4%), che resta concentrata sul de-risking, la cui gestione è stata resa più flessibile con il recesso dal contratto di special serving in essere con Cerved.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul possibile destino e sul fabbisogno patrimoniale, tra l’offerta di Apollo e la proposta di intervento a cui sta lavorando il Fitd, che potrebbe coinvolgere anche una banca secondo indiscrezioni.

Recupera Banca Finnat (+1,7%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.