Acque sempre più agitate nella rete di doValue, la società leader del recupero crediti approdata a piazza Affari proprio due anni fa, il 14 luglio 2017.
Il servicer guidato dall’ad Andrea Mangoni ha annunciato recentemente un drastico taglio del personale. Una decisione che ha messo in subbuglio i sindacati, che hanno aperto una fase di proteste e scioperi.
doValue ha infatti annunciato 160 esuberi nella propria rete territoriale (il 12% dei dipendenti) e la chiusura di sette sedi su 16. La comunicazione è arrivata in parallelo alla rinuncia della licenza bancaria da parte della società, trasformazione che di fatto sottrae l’ex doBank dalla vigilanza di Bankitalia.
Due decisioni che i sindacati contestano perché sostengono che l’azienda aveva già raggiunto un accordo per 30 uscite volontarie, mentre ora di parla di esuberi obbligatori molto superiori. Inoltre l’uscita dall’orbita del contratto bancario rappresenta un notevole cambio di prospettiva per i dipendenti, che per la maggior parte proviene dall’ex piattaforma di servicing di UniCredit ceduta al gruppo Fortress nell’ottobre del 2015.
Sempre sul fronte interno, un altro nodo da risolvere per il gruppo attivo nello smaltimento crediti in Italia è rappresentato dalle dimissioni di Fabio Balbinot, ex Chief servicing officer che è diventato il nuovo cfo di Sia. Una posizione chiave quella di Balbinot che è stata affidata a Carlo Vernuccio, attuale responsabile dell’area Credit Management di doValue.
Il gruppo dovrà quindi mostrare di sapere risolvere questi nodi gestionali per poter cogliere le opportunità che si aprono sul mercato ellenico dove ha iniziato operare lo scorso anno, mentre sempre sul fronte internazionale la settimana scorsa ha completato il closing del gruppo spagnolo Altamira.
Sarà la capacità di gestire queste sfide che permetterà ai titoli del gruppo di avvicinarsi ai target posti dagli analisti che assegnano, secondo quanto riportato da Bloomberg, un prezzo obiettivo medio di 13,9, leggermente al di sotto del massimo toccato poco dopo la quotazione pari a 14,2 euro il 18 ottobre 2017.
Nella seduta di oggi, attorno alle ore 12:15, i titoli segnano un calo dell’1% a 12,7 euro.