È partito, e si svilupperà per tutto il mese di luglio, il progetto DIODE, D-Flight Internet of Drones Environment, coordinato da ENAV nell’ambito di un consorzio di aziende italiane: Techno sky, Leonardo, Telespazio, e-GEOS, IDS Ingegneria Dei Sistemi, Poste Italiane, Aiviewgroup, NAIS ed EuroUSC Italia.
Saranno 11 le missioni che vedranno “salire” in campo la flotta di droni che simultaneamente sorvoleranno la città di Rieti all’interno della ATZ (Aerodrome Traffic Zone), uno scenario con differenti morfologie geografiche e luogo ‘ideale’ per effettuare i test e la sperimentazione. Diverse tra loro ed orientate ciascuna ad un business diverso, le missioni saranno il fulcro della sperimentazione volta a stabilire e dimostrare il raggiungimento degli standard di sicurezza necessari per chi vola e per chi rimane al suolo.
Tutto questo sarà possibile attraverso l’utilizzo della nuova piattaforma D-Flight che permetterà l’erogazione dei servizi U-Space.
Ricordiamo che D-Flight è la società creata da Enav al fine di sviluppare la piattaforma per l’erogazione dei servizi di Unmanned Aerial Vehicles Traffic Management (UTM). Enav detiene il 60% di D-Flight mentre il restante 40% è in mano ad una compagine industriale guidata da Leonardo in partnership con Telespazio e IDS.
La gestione del traffico dei droni, che rientra fra le iniziative in ambito non regolato dovrebbe apportare al gruppo ricavi per circa 12 milioni nel 2022.
La domanda di servizi attraverso l’impiego di droni ha tassi di crescita esponenziali, con enormi potenzialità di generare benefici sociali, economici ed ambientali. Alcune stime prevedono in circolazione 7 milioni di droni a uso ricreativo e altri 400mila a fini commerciali da qui al 2050 solo in Europa.