Daimler ha tagliato nuovamente la guidance 2019, dopo aver presentato stamane risultati preliminari per il secondo trimestre nettamente inferiori alle attese. Si tratta del quarto profit warning lanciato dalla società in appena 12 mesi, il secondo dopo l’insediamento lo scorso maggio del nuovo ceo Ola Kallenius.
Per il periodo aprile-giugno, il carmaker tedesco prevede un Ebit negativo per 1,6 milioni, in forte calo rispetto ai +2,6 milioni del corrispondente dato trimestrale 2018 complice la contabilizzazione di alcuni oneri straordinari.
L’utile operativo è stato infatti penalizzato da accantonamenti in rialzo per circa 1 miliardo riconducibili al richiamo di veicoli legati ai problemi negli airbag Takata, oltre a maggiori spese per 1,6 miliardi per i procedimenti governativi sui modelli diesel.
A ciò si aggiungono ulteriori costi per 0,5 miliardi connessi a una revisione di portafoglio che interessa la divisione Mercedes-Benz Vans.
Di conseguenza, il gruppo ha rivisto al ribasso l’outlook 2019, anche alla luce di un rallentamento del ramp up dei prodotti e di una crescita più contenuta del previsto del settore auto.
Per l’intero esercizio, Daimler stima ora un Ebit significativamente inferiore al 2018, rispetto alla precedente indicazione di un risultato in linea allo scorso anno, appesantito soprattutto dalle divisioni Mercedes-Benz Cars e Vans.
L’industrial cash flow nel secondo trimestre è atteso inferiore rispetto al pari periodo dello scorso anno, non consentendo quindi alla società di potersi più attendere un flusso di casso annuale leggermente superiore al 2018.