Intesa Sanpaolo – Nuove opportunità da uno scenario migliore

La banca leader in Italia si prepara a cogliere i benefici della stabilizzazione dello scenario economico: spread in discesa e politica espansiva della Bce, che vara un nuovo piano di Tltro mantenendo tassi molto bassi. Un volano per un nuovo ciclo di investimenti fino ad ora bloccati dalle incertezze, mentre i mercati finanziari mandano in soffitta le sofferenze del 2018. Scenario all’interno del quale Intesa Sanpaolo si muove da protagonista e acceleratore della ripresa dopo che lo scorso anno ha erogato finanziamenti a medio-lungo per circa 50 miliardi in Italia, di cui circa 42 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese.

“Questo è il momento migliore per le aziende italiane che vogliono crescere per realizzare i propri piani di sviluppo perché possono finanziare gli investimenti con le risorse messe a disposizione dal sistema bancario a un costo ancora molto favorevole, come mai nella storia di questo Paese”.

Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha in mano i cordoni della borsa dei finanziamenti di buona parte delle piccole e medie imprese della Penisola. Ed è convinto che si stiano creando tutti gli elementi perché il sistema economico italiano si possa rimettere in moto.

“Non sono mai stato pessimista, ma si sta delineando lo scenario più favorevole per fare ripartire il ciclo degli investimenti e permettere che si riattivi la domanda di credito da parte delle aziende. Gli imprenditori erano bloccati dalle incertezze economico-politiche e ora invece stiamo vedendo delle schiarite. Ci auguriamo che il miglioramento che si sta realizzando possa continuare” osserva Barrese, che snocciola i diversi fattori che supportano il maggiore ottimismo.

“La decisione da parte della Commissione Europea di non aprire una procedura di infrazione” spiega Barrese, “si è subito riflessa sullo spread, sceso in area 200 punti dagli oltre 270 precedenti. A questo si aggiunge la decisione da parte della BCE di avviare dal prossimo mese di settembre una nuova serie di aste Tltro che metteranno a disposizione delle banche nuove risorse finanziarie a un costo ancora basso. Ma non solo. Le due principali banche centrali, quella europea e quella americana, hanno annunciato la prima l’intenzione di proseguire con una politica monetaria espansiva e la seconda di attuarla, mantenendo entrambe i tassi a un livello contenuto”.

Gli ingredienti per la ripresa ci sono. Ora devono funzionare le cinghie di trasmissione che traducono le variabili macro in decisioni da parte delle singole aziende di attuare i programmi di crescita, realizzando gli investimenti programmati e attingendo dal settore del credito le risorse finanziarie necessarie allo sviluppo.

Intesa Sanpaolo, e in particolare Banca dei Territori con i suoi circa 12 milioni di clienti tra famiglie e piccole e medie aziende che rappresentano la propria clientela, è nella posizione ottimale per poter innescare questo circolo virtuoso di ripresa e coglierne i frutti. Barrese ha spiegato a Market Insight quali sono i driver che guideranno la strategia nei prossimi mesi.

Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori, illustra le priorità strategiche

Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo

“Soddisfare il bisogno di protezione, della gestione del risparmio, di finanziamento ai privati e alle piccole e medie imprese, il tutto ponendo attenzione alle situazioni critiche ovvero alla gestione del deteriorato”. Sono queste, spiega Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, “le priorità della nostra rete così come si declinano all’interno degli obiettivi strategici del piano industriale 2018-2021 che stiamo realizzando”.

Un piano che, si ricorda, prevede di arrivare a un utile netto di gruppo di 6 miliardi nel 2021, dai 3,8 miliardi del 2017. Il tutto accompagnato da una solida patrimonializzazione e dalla riduzione del profilo di rischio. Con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale dei crediti che dovrebbe scendere al 6% nel 2021, ma potrebbe fare ancora meglio.

Il bisogno di protezione crea grandi opportunità

“L’idea di portare l’assicurazione danni all’interno della banca rappresenta sicuramente un cambio di passo vincente nella nostra strategia” osserva Barrese.

“Il bisogno di protezione degli italiani è ancora ampiamente non soddisfatto, per cui c’è ampio spazio di crescita. Ma la vera differenza del nostro approccio è che abbiamo creato un contesto unico, basato sulla ‘fabbrica prodotti’ di proprietà e sulla formazione della rete. Abbiamo così creato 250 specialisti sul ramo danni in grado di svolgere una vera e propria consulenza sulle specifiche esigenze della clientela, come anche previsto dalla nuova direttiva sulla distribuzione dei prodotti assicurativi, IDD”.

Dopo il lancio di XME Protezione, il pacchetto modulare di polizze per salute, famiglia e beni, dedicato ai privati, sono disponibili prodotti dedicati alle piccole e medie imprese, con un focus settoriale, come il commercio, la manifattura e l’agricoltura.

Per i grandi rischi industriali relativi alle imprese di maggiore dimensioni, Intesa Sanpaolo si avvale invece di un accordo con Aon.

La ripresa dei mercati e la gestione del risparmio

Nella gestione del risparmio, precisa il capo della Banca dei Territori, “abbiamo colto le opportunità offerteci da un mercato che ha beneficiato di alcuni elementi interni, come la discesa dello spread, ed altri internazionali, come l’attenuarsi delle tensioni Usa-Cina”. E se non intervengono fattori al momento non prevedibili “l’anno dovrebbe concludersi in modo favorevole”.

Aspettative ancorate al buon andamento della raccolta sui prodotti tradizionali, ma anche sulla consulenza evoluta e su prodotti come i Certificates che stanno incontrando successo tra i risparmiatori. “Il pacchetto di servizi Valore Insieme risponde efficacemente a queste esigenze partendo dall’ascolto dei bisogni della clientela” osserva Barrese.

Ed è proprio per tutto ciò che, prosegue Barrese, “l’elemento distintivo sempre più importante nel rapporto con la clientela sarà quello del servizio e della consulenza che ci contraddistingue rispetto a chi, invece, ha un approccio da semplice distributore. Da questo punto di vista – completa – ritengo che le novità introdotte dalla confrontabilità dei costi possano rappresentare più un’opportunità che una minaccia”.

Questo anche perché “siamo già ai livelli migliori del mercato sulle spese, grazie all’efficienza delle nostre fabbriche di risparmio gestito”.

La Mifid, il recupero del mercato apre a nuovi scenari

“Se ne parla da tempo ma ora è arrivato il momento di inviare i primi report secondo le prescrizioni previste dalla Mifid. Noi lo faremo prima dell’estate, sicuramente entro il mese di luglio”.

Sarà un momento importante per i clienti, che avranno la possibilità di “vedere esattamente i costi del servizio. Il report sarà redatto sulla base dei dati 2018, un anno un po’ complicato. Ma che è già superato dal buon andamento del 2019”.

Per questo, spiega Barrese, “è molto importante la comunicazione con la propria clientela, che noi curiamo direttamente attraverso la relazione del consulente, ma anche attraverso delle lettere che inviamo direttamente alla clientela nelle fasi di importante discontinuità dei mercati, come abbiamo fatto all’inizio dell’anno e probabilmente faremo anche nei prossimi giorni”.

Dal credito nuova linfa per lo sviluppo delle imprese

“Le premesse per i prossimi trimestri sono positive. Rispetto alla visione di sei mesi fa il contesto è migliorato e ora ci sono le condizioni affinché il sistema si rimetta in moto. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ora spetta alle aziende prendere le decisioni di investimento”.

“In questa fase – osserva Barrese – sosteniamo le nostre imprese sfruttando anche gli interventi positivi inseriti con il Decreto Crescita, che ci auguriamo possano essere uno stimolo per una ripresa degli investimenti. Faccio riferimento ad esempio al rilancio del super ammortamento che, con l’incentivazione fiscale, può dare un rinnovato impulso alle nostre imprese”.

“Le nuove erogazioni – prosegue Barrese – potranno avvenire a condizioni più favorevoli per le nostre imprese: abbiamo impostato molto lavoro facendo leva sulla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia che – anche in virtù dell’ultimo decreto pubblicato a giugno – consente di abbattere il costo del capitale e riconoscere quindi alle nostre imprese un vantaggio in termini di pricing”.

Anche sul fronte del costo del rischio è prevista la prosecuzione di un progressivo miglioramento dei flussi, come avvenuto negli ultimi trimestri. Non sono attese nuove situazioni problematiche. E dovrebbe continuare il costante decremento delle posizioni in deterioramento, come avvenuto negli ultimi mesi, non solo per la politica di de-risking, ma per la diminuzione dei nuovi ingressi.

I servizi alle aziende

“Nei confronti delle aziende abbiamo cercato di sviluppare la consulenza dedicata alla finanza straordinaria. In particolare”, spiega Barrese, “abbiamo creato una team dedicato al Corporate Finance all’interno di Banca Imi, rafforzando la capacità di execution su mercati dell’equity, M&A e debito dedicata esclusivamente alle piccole e medie imprese. Una squadra in grado di realizzare 10-20 operazioni all’anno che garantiscono un’ottima marginalità”.

Questa nuova struttura si affianca ai servizi già forniti dal Mediocredito nell’ambito della finanza strutturata, dove detiene anche quest’anno una posizione di leadership.

“Una seconda area di sviluppo è quella internazionale” osserva Barrese, “in questo campo ci avvaliamo di una forte presenza, diretta o indiretta, in oltre 130 Paesi. Abbiamo iniziato a potenziare le strutture delle nostre filiali estere con desk dedicati proprio alle PMI. Il nostro progetto parte da Londra, New York, Francoforte e Shanghai. Ma seguiranno ulteriori interventi e stiamo già programmando Madrid.

A questi si affiancano i cosiddetti ‘corridoi internazionali’, iniziative specifiche che coinvolgono gruppi di aziende che vengono accompagnate all’estero e supportate nelle loro esigenze di internazionalizzazione. Per il momento abbiamo svolto un’iniziativa ad Hong Kong dedicata all’agroalimentare e una a Dubai finalizzata a presentare le opportunità di investimento sul Mediterraneo e in particolare nelle ZES”.

Le sfide per fine anno

I primi sei mesi del 2019 hanno rappresentato luci ed ombre, ma i recenti avvenimenti lasciano intravedere un secondo semestre potenzialmente ricco di opportunità salvo l’emergere di fattori straordinari oggi non ipotizzabili.

Il calo dello spread accompagnato dalla politica espansiva delle Bce che farà confluire nuova liquidità sul mercato attraverso le nuove aste Tltro in arrivo dal mese di settembre, dovrebbero favorire uno sviluppo degli impieghi che avverranno a tassi leggermente superiori grazie all’avvenuto repricing che permette di attutire l’effetto dei tassi che rimarranno ancora bassi.

Tutto ciò apre la possibilità per l’istituto guidato da Carlo Messina di raggiungere gli obiettivi economici indicati nel Piano di impresa, grazie al buon andamento delle diverse divisioni a cominciare dalla Banca dei Territori.

E anche il mercato non potrà che tenerne conto, anche alla luce del fatto che i titoli in Borsa non hanno ancora scontato il miglioramento dello scenario e veleggiano attorno ai 2 euro, contro i 2,5 euro del luglio 2018.