Banche (-0,8%) – Avvio con realizzi diffusi su Big e Mid Cap

Il Ftse Italia Banche inizia l’ottava con un ribasso dello 0,8% e al di sotto dell’omologo europeo (+0,1%), frenando anche il Ftse Mib (sulla parità).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, innescate dalle incertezze sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, anche se sembrano momentaneamente ridursi dopo la ripresa dei colloqui.

Nel frattempo, tutto sembra protendere per una riduzione dei tassi di 25 pb da parte della Fed nel meeting di fine mese, mentre la Bce ha ribadito un possibile nuovo allentamento monetario nel caso prosegua il rallentamento dell’economia.

Sul fronte domestico, la Commissione Europea ha deciso di non raccomandare la procedura d’infrazione contro l’Italia dopo che il Governo italiano ha presentato le misure necessarie per ridurre il rapporto deficit/Pil al 2,04% per l’anno in corso.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Btp ristrettosi in area 190 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono prevalse le prese di beneficio.

Realizzi su tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali resistono meglio Intesa Sanpaolo (-0,1%), che intende crescere nel risparmio gestito in Cina, e, più arretrata Bper (-0,7%), che potrebbe registrare dei cambiamenti nella governance dopo i recenti mutamenti nell’azionariato.

Sul Mid Cap frenano Credem (-0,6%), che ha reso noti gli obiettivi nel private banking per il 2019, Popolare Sondrio (-1,4%), mentre chiude in controtendenza Creval (+1,6%), il cui Ad Luigi Lovaglio in un’intervista ha ribadito che il piano al 2023 è basato sulla crescita organica.

Scattano le prese di beneficio su Mps (-6,6%), dopo il rally degli ultimi giorni e con il mercato che resta in attesa di novità sul fronte del de-risking, mentre secondo rumor è stato avviato l’iter per la cessione di immobili per 350 milioni.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul possibile destino e sul fabbisogno patrimoniale, che potrebbe coinvolgere anche una banca. Il prossimo 25 luglio il piano dovrà essere pronto. La banca, nel frattempo, ha smentito di avere un “buco” in bilancio.

Risale Banca Finnat (+1%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.