Il recupero dei titoli italiani prosegue in maniera continuativa.
Il rendimento passa in territorio negativo sulla scadenza del due anni (-0,04%) riunendosi al fitto gruppo dei Paesi europei che beneficiano dell’inusuale vantaggio che deriva dall’essere indebitati ricevendo interessi anziché pagarli, come logica vorrebbe.
Ma il recupero si estende diffusamente lungo l’intera curva con il decennale ormai prossimo all’1,60% e il cinque anni già attestato sullo 0,90%. Va da sé, come già sottolineato nei giorni scorsi, che in considerazione del comportamento molto più conservativo del Bund, fermo allo 0,25% sempre col segno meno davanti, lo spread Italia Germania stringe verso i 180 punti base, un primo traguardo che non può non dare conforto al Premier Conte e al Ministro Tria già al lavoro sui conti che dovranno essere presentati al rientro dall’estate.
Le scaramucce di Palazzo non destano preoccupazioni e il clima generale è nella sostanza disteso, sebbene dichiarazioni e polemiche utili più a mantenere viva l’attenzione dei media che l’interesse degli elettori.
I mercati continuano a muoversi per inerzia, con i listini azionari che giornalmente seguono pigramente le indicazioni della chiusura di Wall Street, rallentando il passo, come oggi, nel caso in cui le indicazioni dei future americani non confermino il ritmo della sera prima.
Il dato di sentiment tedesco rilevato dallo Zew che verrà rilasciato tra poco più di un’ora e quello sulle vendite al dettaglio americane del primo pomeriggio difficilmente potranno muovere le quotazioni, tranne sorprese eclatanti al momento improbabili, mentre attenzione maggiore sarà riservata alla “stagione degli utili trimestrali” americani iniziata ieri e che si infittirà via via di dati concreti sugli effetti reali del rallentamento economico comunque in atto.
L’ultimo sguardo agli high-yield è la cartina al tornasole di quanto sopra: spread estremamente stabili e ancorati su quei livelli che si era supposto possano fare da perno ad eventuali oscillazioni per un mercato laterale. Idem per il biglietto verde che si muove esattamente a mezza via nel canale 1,12 – 1,13 contro euro.