La nuova versione del piano industriale 2019-2023 a cui stanno lavorando i commissari di Carige insieme al Fitd prevedrebbe il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2021 e il ritorno all’utile per 25 milioni nel 2022, che poi salirebbe a 100 milioni nel 2023.
È quanto riportano rumor di stampa, secondo i quali il 2019 dovrebbe essere archiviato con un rosso di 750-800 milioni per gli impatti legati al de-risking e al taglio dei costi. La perdita netta scenderebbe poi a 100 milioni nel 2020.
Per quanto riguarda gli Npe, è previsto l’intervento della Sga su un portafoglio da 2,5 miliardi e su una cartolarizzazione da 1,5 miliardi, con un coverage ratio del 45-50 per cento. L’Npe ratio lordo scenderebbe al 3,5% nel 2020 (con un Cet1 del 13,5% e al 13% nel 2023) e poi rimarrebbe stabile al 4% nell’arco di piano.
Per quanto riguarda la riduzione dei costi, sarebbe prevista l’uscita di 1.500 dipendenti (di cui 1.325 a tempo pieno), con risparmi di 70 milioni all’anno a regime, e il calo delle spese amministrative per oltre 60 milioni.