Telecom Italia starebbe studiando un piano di dismissioni da 2 miliardi da perfezionare tra fine 2019 e inizio 2020.
A riportarlo sono fonti di stampa, secondo cui il tema potrebbe essere affrontato nel Cda del 1 agosto, in cui il colosso delle telecomunicazioni approverà la semestrale, oltre a trattare la chiusura dell’accordo con Vodafone e l’avvio di una trattativa con Open Fiber, dopo l’intesa siglata un mese fa.
L’Ad Luigi Gubitosi vorebbe valorizzare alcune partecipazioni tra cui l’attività del credito al consumo e i “data center”, ritenuti non strategici. Asset da cui stima di realizzare circa un miliardo, a cui si aggiungerebbe un ulteriore miliardo proveniente da Inwit, per effetto del combinato disposto di dividendo straordinario e cessione di una quota del 5% del nuovo gruppo.
Con le nozze tra Inwit e Vodafone, scrive la Repubblica, la società rifinanzierà circa 2,5 miliardi di debito di cui una parte consistente sarà destinata a una maxicedola. Il nuovo assetto azionario prevede che Telecom e Vodafone controllino il 25% della società delle torri, e cedano un 10% a un nuovo partner.
Dalle dismissioni che verosimilmente dovrebbero perfezionarsi tra fine 2019 e inizio 2020 (quando sarà operativa la nuova società delle torri), Telecom conta dunque di raccogliere 2 miliardi, destinati a ridurre i debiti ed eventualmente utilizzabili per l’integrazione della rete con Open Fiber.