Carige – Ancora dubbi sulla strutturazione del rafforzamento patrimoniale da 900 mln

A una settimana dalla scadenza (25 luglio) entro cui il piano di salvataggio di Carige dovrà essere presentato alla Bce, prevalgono le incertezze su come dovranno essere suddivisi gli impegni a partecipare al rafforzamento patrimoniale da 900 milioni.

Secondo quanto riporta al stampa, se la parte finanziata con l’emissione del bond Tier2 da 200 milioni sembra meno incerta, qualche dubbio in più permane su quella che dovrà coperta in equity e pari a 700 milioni.

In merito al bond (che dovrebbe corrispondere una cedola tra l’8-9%), dovrebbe essere sottoscritto in parte da due banche pubbliche, rispettivamente Mediocredito Centrale (25 milioni) e Credito Sportivo (75 milioni), mentre i restanti 100 milioni dal mercato.

Riguardo alla parte in equity, l’unica certezza sembra essere la conversione del bond da 320 milioni da parte dello Schema Volontario del Fitd (il 23 luglio l’assemblea per l’ok), mentre Cassa Centrale Banca (che oggi terrà un cda straordinario) dovrebbe assumere l’impegno ad investire 70-90 milioni.

Poi bisognerà capire se gli attuali soci (in primis la famiglia Malacalza) intendono apportare alcune decine di milioni e se gli ultimi rumor sul possibile coinvolgimento di due investitori privati (con un investimento di 70 milioni) saranno confermati.

Nel caso mancassero le risorse necessarie da parte di questi ultimi, potrebbe essere lo Schema Obbligatorio del Fitd a intervenire per coprire i 300-320 milioni restanti, che potrebbero scendere a 90-100 milioni nel caso invece ci fossero.