Tecnologia (+2,5%) – Stm (+3%) sostiene il settore nell’ottava, Sesa (+1,4%) sui massimi

Nelle sedute dal 15 al 19 luglio il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso in rialzo del 2,5%, sovraperformando l’Euro Stoxx Tecnologia (-0,6%) e il Ftse Mib (-2,4%).

In settimana l’attenzione si è focalizzata in particolare sulle trimestrali statunitensi e sulle parole di alcune esponenti della Fed che hanno riacceso le ipotesi di un taglio dei tassi superiore allo 0,25% nella riunione del 30-31 luglio. Sul fronte del commercio, Trump è tornato ad attaccare la Cina e a minacciare nuovi dazi. In Italia, aumenta lo spread in scia alle tensioni interne al governo.

Tornando al comparto tech e tlc, a Piazza Affari la big cap Stm chiude le cinque sedute in progresso del 3 per cento. Nel settore dei microchip, i conti di TSMC (fornitore di Apple come Stm) hanno evidenziato ricavi sopra le attese. Stm diffonderà il 24 luglio i risultati del secondo trimestre.

In calo del 2%, invece, la tlc Telecom Italia con l’Ad Gubitosi che ha smentito le dismissioni dei data center e del credito al consumo, mentre punta a chiudere entro fine luglio l’accordo sulle torri con Vodafone.

Intanto il governo ha rinunciato alla conversione in legge del decreto che avrebbe dovuto rafforzare i poteri speciali di Roma nel settore delle telecomunicazioni e in particolare nel 5G. Nel mercato tlc si segnala che Fastweb punta al 10-15% del mercato “contendibile” wholesale ultrabroadband nel prossimo triennio.

A due velocità le mid cap Reply (invariata) e Sesa (+1,4%), quest’ultima sui massimi storici a 32,25 euro.

Fra le società a bassa capitalizzazione avanzano Wiit (+2,9%) e Tiscali (+3,2%), che ha emesso azioni a servizio della conversione di 5 obbligazioni prima e di altre 10 obbligazioni poi, riconducibili al prestito obbligazionario Tiscali Conv. 2019-2020.

Flat Txt dopo la nomina di due nuovi consiglieri e la scelta del nuovo Cfo. In calo, invece, Techedge (-9,9%), It Way (-3,9%) e Tinexta (-3,8%), salita al 100% della controllata Co.Mark. Debole GPI (-2,4%) su cui Cerved ha confermato il rating a “A3.1”.

A livello internazionale si segnalano i conti di IBM e Microsoft.