Il Ftse Italia Banche inizia l’ottava in parità e facendo meglio dell’omologo europeo (-0,4%), e non appesantendo il Ftse Mib (+0,4%).
Gli investitori continuano a optare per un atteggiamento prudente, in attesa degli appuntamenti con le banche centrali in programma nei prossimi giorni.
Giovedì la Bce potrebbe preparare il terreno per un futuro ritocco ai tassi di interesse mentre Mercoledì la Fed dovrebbe abbassare il costo del denaro di 25 punti base.
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, innescate dalle incertezze sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, anche se i colloqui sono ripresi e, stando ai media asiatici, le aziende cinesi avrebbero richiesto di acquistare prodotti agricoli americani come era stato concordato nel vertice Trump-Xi di fine giugno.
Sul fronte nazionale, sono tornati i dubbi circa la tenuta del Governo, a causa degli ultimi attriti tra le forze politiche che lo compongono, Lega e Movimento 5 Stelle.
In questo contesto, con lo spread Btp-Btp risalito sopra i 200 pb (fonte Mts Markets), sul comparto bancario sono prevalse le vendite anche se il settore veniva da un mese decisamente positivo.
Tra i titoli del Ftse Mib, chiude sotto la parità le big UniCredit (-0,3%), su cui Standard & Poor’s ha migliorato l’outlook e Moody’s ha alzato il rating, e dopo che Mustier ha allontanato le voci di M&A.
Positiva Intesa Sanpaolo (+0,2%), la cui divisione private banking è in continua crescita. Si mette in mostra invece Ubi (+1,7%) che ha ceduto circa 900 milioni lordi di sofferenze in due operazioni.
Sul Mid Cap in rosso Credem (-1,6%), che ha reso noti gli obiettivi nel private banking per il 2019, Creval (-2,5%), il cui Ad Luigi Lovaglio in un’intervista ha ribadito che il piano al 2023 è basato sulla crescita organica.
Sopra la parità Mps (+0,1%), dopo i realizzi della seduta di venerdì. Il mercato rimanein attesa di novità sul fronte del de-risking, mentre l’istituto ha collocato con successo un bond Tier2 da 300 milioni.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul fabbisogno patrimoniale e sulla possibile strutturazione dello stesso, che potrebbe coinvolgere una banca. Il prossimo 25 luglio il piano, su cui circolano indiscrezioni di stampa, dovrà essere pronto. La banca, nel frattempo, ha smentito di avere un “buco” in bilancio.
Si mette in luce Banca Finnat (+2%), che ha acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.