Banco Santander ha archiviato il secondo trimestre 2019 con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 1,39 miliardi, superiore agli 1,27 miliardi attesi dagli analisti ma inferiore del 18% rispetto ai 1,69 miliardi del periodo di confronto, per via dei costi di ristrutturazione in Spagna e Regno Unito.
L’utile per azione si è attestato a 0,076 euro, che si confronta con i 0,096 euro del periodo aprile-giugno 2018.
I ricavi totali si sono attestati a 12,35 miliardi contro i 12,01 miliardi dello stesso periodo del 2018 (+2,8% a/a) spinto da maggiori interessi netti, incrementatisi da 8,95 miliardi (+5,6% su base annua), beneficiando di maggiori prestiti e depositi.
Bene le attività negli Usa e in Brasile. Il totale dei ricavi negli Stati Uniti è pari a 1,92 miliardi (+15% a/a), mentre in Brasile ammonta a 3,45 miliardi, contro i 3,32 miliardi del corrispondente periodo del 2018.
L’utile netto ha risentito dei costi di ristrutturazione che la banca spagnola sta attuando sia in Spagna che in Uk. Il totale dei costi ammonta a circa 708 milioni e si riferisce principalmente all’integrazione del Banco Popular. Il Cet 1 ratio, al 30 giugno, si è attestato all’11,3 per cento.
