Endesa, la controllata spagnola che contribuisce per circa il 20% all’Ebitda del gruppo Enel, ha approvato i risultati relativi al periodo aprile-giugno del 2019, che mostrano una gestione operativa in crescita e superiore alle stime degli analisti.
Il fatturato del periodo in esame cifra in 4,7 miliardi, in calo dell’1,2% su base annua, a causa di condizioni sfavorevoli nel mercato del gas e dell’energia elettrica.
L’output di energia elettrica ha riportato un calo del 18,4% su base annua, sceso a 13.343 GWh, a causa soprattutto della riduzione del 23,3% a 9.549 GWh della produzione generata nella penisola (quasi il 72% del totale). A fronte di ciò la vendita di elettricità ha subito solo una lieve flessione (-0,4% a 22.837 GWh).
In calo anche le vendite di gas che hanno registrato un -7,7% a 16.504 GWh.
A livello di risultati operativi, grazie anche all’azione di contenimento dei costi operata dal management, l’Ebitda è salito del 4,5% a 966 milioni, superando le stime degli analisti raccolte da Bloomberg (ca. 951 milioni).
Cresce anche l’Ebit, +6,1% a 578 milioni, a fronte dei circa 562 milioni stimati dai broker, grazie a un incremento meno che proporzionale di ammortamenti e svalutazioni (+2,4% a 288 milioni).
Il conto economico si chiude con un utile netto di 413 milioni, salito dell’8,7% rispetto al periodo di confronto. Gli analisti prevedevano un risultato di 403 milioni.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2019 risulta pari a 6.795 milioni, in lieve calo rispetto ai 6.897 miliardi di fine marzo 2019 (-102 milioni).
Gli investimenti lordi relativi al periodo aprile-giugno 2019 hanno assorbito 561 milioni, in aumento di oltre il 57% sul pari periodo dell’anno precedente.