Servizi Finanziari (+0,6%) – Bene i titoli dell’asset management con Azimut a +1,8%

Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un rialzo dello 0,6% in controtendenza rispetto all’analogo europeo (-0,5%), non risentendo della frenata del comparto bancario (+0,0%) e in linea al Ftse Mib (+0,4%).

Gli investitori continuano a optare per un atteggiamento prudente, in attesa degli appuntamenti con le banche centrali in programma nei prossimi giorni.

Giovedì la Bce potrebbe preparare il terreno per un futuro ritocco ai tassi di interesse mentre Mercoledì la Fed dovrebbe abbassare il costo del denaro di 25 punti base.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, innescate dalle incertezze sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, anche se i colloqui sono ripresi e, stando ai media asiatici, le aziende cinesi avrebbero richiesto di acquistare prodotti agricoli americani come era stato concordato nel vertice Trump-Xi di fine giugno.

Sul fronte nazionale, sono tornati i dubbi circa la tenuta del Governo, a causa degli ultimi attriti tra le forze politiche che lo compongono, Lega e Movimento 5 Stelle.

In questo contesto lo spread Btp-Btp è risalito sopra i 200 pb (fonte Mts Markets), impattando sul comparto bancario ma non sui titoli dell’asset management.

Sul Ftse Mib la migliore è Azimut (+1,8%). Fineco (+0,1%) sostanzialmente invariata dopo la corsa dell’ultimo periodo, con BlackRock pronta a salire ancora nel capitale ma senza puntare al controllo.

Seduta in cui prevalgono nuovamente i realizzi per Nexi (-0,4%), la cui tecnologia è stata scelta da Ubi per i nuovi bonifici istantanei.

Sul Mid Cap contiene in rialzo sia Banca Generali (+0,5%) e Anima (+1,2%).

Chiudono positive doValue (+0,3%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre resiste e Banca Ifis (+0,6%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi e che Fitch ha confermato il long-term issuer default rating a ‘BB+’.

Acquisti su Cerved (+0,8%), con Mps che ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.

Tra le Small Cap stop per Banca Sistema (-0,8%), che punta a crescere nella cessione del quinto. In rosso Banca Intermobiliare (-1,3%), che ha da poco ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.