Il gruppo ha chiuso i primi sei mesi del 2019 con ricavi in calo del 4,3% a 778 milioni (-3% a cambi costanti), rilevando comunque un andamento migliore rispetto al mercato di riferimento.
Il mercato automobilistico mondiale ha infatti evidenziato un calo della produzione del 6,7%, con l’Europa in diminuzione del 6,1%, l’Asia del 12,4% e il Nord America del 2,7 per cento. Anche il Sud America ha registrato un decremento (-3,2%), per l’andamento particolarmente critico del mercato argentino (-33%).
A livello di aree geografiche, le vendite del gruppo in Europa sono diminuite del 3,3% a 487 milioni, del 14% a 71 milioni in Asia (di cui un -30% a 33 milioni in Cina) e del 12% a 78 milioni in Sud America.
In aumento dell’1,2% a 147 milioni il giro d’affari in Nord America, che ha beneficiato positivamente dell’effetto dei cambi (-3,7% a cambi costanti).
Per quanto riguarda i singoli business, a livello organico la divisione Aria e Raffreddamento ha segnato un -4,2% a 215 milioni, la Filtrazione un -0,6% a 272 milioni e le Sospensioni un -4,3% a 292 milioni.
In calo i margini operativi principalmente per effetto dei minori volumi, evidenziando comunque un miglioramento nel secondo trimestre rispetto al primo grazie a un maggior contenimento dei costi.
L’Ebitda è diminuito del 9,3% a 86,4 milioni, con una marginalità all’11,1% (-60 punti base), mentre l’Ebit è sceso del 36% a 24,4 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 3,1% (-160 punti base).
Il periodo si è chiuso con un utile netto del 53,4% a 6,9 milioni, con i minori oneri finanziari netti compensati dall’aumento del tax rate. Il risultato è stato penalizzato per 1,2 milioni dall’applicazione del principio IFRS 16, mentre le attività operative cessate derivante dalla cessione dello stabilimento Fraize (al netto degli effetti fiscali) hanno contribuito positivamente per 4 milioni rispetto ai 3,1 milioni del primo semestre 2018.
Il Free Cash Flow è stato negativo per 8,8 milioni, che includono 5,4 milioni per l’applicazione del principio contabile IFRS 16; escludendo tale effetto, il cash flow del periodo è pari a -3,4 milioni, rispetto all’importo positivo di 3,9 milioni dello stesso periodo del 2018, come conseguenza della minore generazione di cassa operativa per effetto dell’andamento dell’attività.
Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2019 era pari a 332,1 milioni, inclusi 64,8 milioni derivanti dall’applicazione dell’IFRS 16. Escludendo tale importo, l’indebitamento finanziario al 30 giugno 2019 ammonta a 267,3 milioni e rispetto ai 260 milioni a dicembre 2018.