Deutsche Bank ha chiuso il secondo trimestre 2019 con una perdita netta di 3,2 miliardi, a causa di 3,4 miliardi di costi di ristrutturazione contabilizzati nel periodo.
Escludendo tali costi, la principale banca tedesca avrebbe riportato un utile netto di 231 milioni, che si confronta con i 401 milioni del secondo trimestre 2018.
La banca nel periodo ha quindi scontato 3,4 miliardi dei 7,4 miliardi di costi previsti per il piano di ristrutturazione, annunciato lo scorso 7 luglio dal Ceo Christian Sewing e che porterà a una drastica riduzione dell’attività di alcune aree dell’investment banking. L’istituto aveva stimato una perdita di 2,8 miliardi nel trimestre.
I ricavi sono calati a 6,2 miliardi (-6% a/a), per effetto specialmente della contrazione di quelli generati dall’investment banking (-18% a/a a 2,9 miliardi).
In leggera calo anche il giro d’affari della divisione private & commercial bank, attestatosi a 2,5 miliardi (-2,2% su base annua), mentre quello dell’area asset management è salito a 593 milioni (+5,7% rispetto al periodo di confronto).
Al 30 giugno 2019, il Cet1 ratio è pari al 13,4% (13,6% a fine 2018 2018). La banca ha precisato che i costi di ristrutturazione non hanno impattato sul Cet 1.