Banche (-0,2%) – In controtendenza Banco Bpm (+0,5%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,2% e allineato all’omologo europeo (0,0%), non impedendo al Ftse Mib (+0,6%) di chiudere in territorio positivo.

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, confermati dalle stime del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che ha limato dello 0,1% l’outlook di crescita globale, anche a causa delle persistenze incertezze sulla questione commerciale Usa-Cina.

Gli investitori sono in attesa degli appuntamenti con le banche centrali in programma nei prossimi giorni. La Bce nella riunione di oggi potrebbe preparare il terreno per un futuro ritocco ai tassi di interesse, mentre mercoledì prossimo la Fed dovrebbe abbassare il costo del denaro di 25 punti base.

Per quanto riguarda l’Italia, il FMI ha limato allo 0,8% la crescita del Pil 2020, mentre per il 2019 è rimasta invariata a +0,1 per cento.

In questo contesto e nonostante i dubbi circa la tenuta del Governo, lo spread Btp-Bund si è ulteriormente ristretto in area 190 pb (fonte Mts Markets), alla fine sul comparto bancario sono prevalse leggermente le vendite dopo la buona seduta di martedì.

Lettera su quasi tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali resiste Banco Bpm (+0,5%), che ha recentemente completato il riassetto del credito al consumo. Resistono le big UniCredit (-0,3%), il cui Ceo Jean Pierre Mustier ha spiegato che la riduzione del personale sarà gestita solo tramite prepensionamenti, e Intesa Sanpaolo (0,0%), la cui divisione private banking è in continua crescita.

Sul Mid Cap ritracciano Credem (-0,2%), che ha reso noti gli obiettivi nel private banking per il 2019, Popolare Sondrio (-1,1%), che ha concluso l’acquisto del 40% di Arca insieme a Bper (-%), e Creval (-3,9%), il cui Ad Luigi Lovaglio in un’intervista ha ribadito che il piano al 2023 è basato sulla crescita organica.

Realizzi su Mps (-3,6%), reduce da una forte corsa nell’ultimo periodo e con il mercato che resta in attesa di novità sul de-risking.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se sospesa dalle contrattazioni, su cui proseguono i rumor sul piano di salvataggio e sul possibile coinvolgimento di un partner industriale.

In rosso Banca Finnat (-5%), che ha comunque acquisito una forte leadership nell’assistenza agli emittenti quotati all’Aim.