Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un rialzo dell’1,1% e al di sopra dell’analogo europeo (+0,4%), non risentendo della frenata del comparto bancario (-0,2%) e “battendo” il Ftse Mib (+0,6%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita mondiale, confermati dalle stime del World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale (FMI) che ha limato dello 0,1% l’outlook di crescita globale, anche a causa delle persistenze incertezze sulla questione commerciale Usa-Cina.
Gli investitori sono in attesa degli appuntamenti con le banche centrali in programma nei prossimi giorni. La Bce nella riunione di oggi potrebbe preparare il terreno per un futuro ritocco ai tassi di interesse, mentre mercoledì prossimo la Fed dovrebbe abbassare il costo del denaro di 25 punti base.
Per quanto riguarda l’Italia, il FMI ha limato allo 0,8% la crescita del Pil 2020 mentre è rimasta invariata per il 2019 a 0,1 per cento.
La seduta sottotono del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali chiudono in positivo Fineco (+0,8%) con BlackRock pronta a salire ancora nel capitale ma senza puntare al controllo, e Banca Generali (+0,5%) sul Mid Cap.
Sul Ftse Mib acquisti su Exor (+2,4%), mossasi in scia all’andamento prevalentemente positivo delle principali controllate quotate, e Nexi (+0,7%), la cui tecnologia è stata scelta da Ubi per i nuovi bonifici istantanei.
Sul Mid Cap tiene Banca Ifis (+0,1%), che nel primo semestre ha concluso operazioni su Npl per 1,4 miliardi e si cui Fitch ha confermato il rating. Ancora vendite su doValue (-0,7%), che ha perfezionato l’acquisto di Altamira, mentre risale Cerved (+1,4%), con Mps che ha esercitato il recesso dal contratto di special servicing in essere con la controllata Juliet.
Tra le Small Cap in luce Banca Sistema (+2,3%), che ha conferito il ramo ‘Credito su Pegno’ in ProntoPegno. Ok Banca Intermobiliare (+2,1%), che ha da poco ricevuto da Bankitalia i requisiti minimi da rispettare.