Le lettere che contengono l’impegno (non vincolante) del Fitd e di Cassa Centrale Banca (CCB) a coprire l’aumento di capitale di Carige da 700 milioni, nell’ambito del piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, sono state inviate ieri dallo stesso Fitd ai commissari, per portarle all’attenzione della Bce.
Lo riporta la stampa, secondo cui 313 milioni deriveranno dalla conversione del bond da parte dello Schema Volontario, 65 milioni sarebbero apportati da CCB, e la parte restante sarebbe garantita dallo Schema Obbligatorio del Fitd, a seconda dell’eventuale adesione e dell’entità del contributo degli attuali soci di Carige, in primis la famiglia Malacalza.
CCB entrerebbe inizialmente con una quota di poco inferiore al 10%, per poi salire gradualmente acquistando le quote che saranno in mano al Fitd entro due anni e con uno sconto minimo del 50%, secondo altre voci di stampa.
Il Fitd ha fissato una riunione del cda e del comitato di gestione il prossimo 30 luglio per dare l’ok formale all’operazione.
La parte restane del rafforzamento patrimoniale sarà coperta con l’emissione di un bond subordinato da 200 milioni, che dovrebbe corrispondere una cedola dell’8-9% e che per circa il 50% dovrebbe essere sottoscritto dalla stessa CCB.
I restanti 100 milioni potrebbero essere sottoscritti in parte da alcuni investitori privati, con la stampa che fa i nomi del fondo Apollo tramite Amissima (50 milioni), Cattolica (10 milioni), Mediolanum (5 milioni), Equita (1 milione) e la fondazione Cariverona.
Non si esclude poi il contributo di due banche a controllo pubblico, Mediocredito Centrale con alcuni milioni (lunedì si terrà il cda), e Credito Sportivo per circa 20 milioni (oggi si riunirà il board), secondo rumor di stampa.
Una volta che il piano definitivo avrà ottenuto il via libera della Bce, i commissari mirano a convocare l’assemblea per fine settembre per l’ok all’aumento, per cui è necessario il via libera dei Malacalza.