Banca Generali ha registrato un ottimo secondo trimestre, caratterizzato da un incremento dell’utile netto a 66,2 milioni, grazie a una crescita dei ricavi, attestatisi a 139,1 milioni (+27% a/a), e a un aumento dei costi meno che proporzionale (+8% su base annua a 50,8 milioni).
Un mix ben studiato di nuove iniziative finalizzate a incrementare la diversificazione dei ricavi, accompagnate da condizioni più favorevoli dei mercati, hanno permesso a Banca Generali di ottenere risultati in netta crescita nel secondo trimestre 2019.
La strategia di sviluppo di Banca Generali segue anche il percorso delle acquisizioni tra cui si segnalano quella della società svizzera Valeur, realizzata a fine 2018, e quella della società di asset management Nextam, anch’essa avvenuta nel quarto trimestre 2018 e conclusa pochi giorni fa.
Nella tabella seguente riportiamo il conto economico di Banca Generali del secondo trimestre 2019 confrontato con quello del 2018.
Il margine di intermediazione si è attestato a 139,1 milioni (+27% a/a), grazie alla dinamica positiva sia delle commissioni nette (119,4 milioni, +34%), sia del margine d’interesse (17,7 milioni, +19,5% su base annua) nel periodo. Al risultato hanno contribuito componenti legate ai mercati finanziari (trading e performance fees) per 37,6 milioni, contro i 20,3 milioni del periodo di confronto.
I costi operativi hanno mostrato una crescita annua dell’8% a 50,8 milioni, principalmente per l’accelerazione impressa ai progetti strategici, tra cui lo sviluppo e il lancio delle piattaforme digitali per la clientela e il lancio di BG SAXO.
L’utile netto è aumentato del 52% a 66,2 milioni (43,5 milioni nel secondo trimestre 2018), dopo avere spesato accantonamenti e rettifiche per 8,3 milioni (contro i 9,6 milioni dello scorso anno).