Esautomotion, attiva da 40 anni nel settore dell’automazione industriale, nell’ultimo triennio ha mostrato un forte trend di crescita sia sul fronte dei ricavi (Cagr 2016-18 +20,8%) che della redditività (Cagr +25,5% per l’Ebitda, +26,6% per l’Ebit). Con questi numeri è approdata con successo all’Aim il 6 luglio 2018 raccogliendo oltre 10 milioni. Adesso punta a un ulteriore accelerazione sul mercato internazionale, in particolare in Cina dove la strategia, focalizzata sui segmenti a più alto potenziale e sul rafforzamento della brand-awareness, ha portato all’acquisizione del più grande cliente cinese attivo nei settori della pressopiega, del laser e delle punzonatrici. Iniziative che sosterranno lo sviluppo del fatturato e della redditività, con ricavi ed Ebitda margin stimati nel 2020 rispettivamente a 25 milioni e intorno al 30 per cento.
Esautomotion nell’attuale veste è frutto del profondo rinnovamento avvenuto soprattutto dopo l’MBO del 2011 che ha visto il direttore generale Gianni Senzolo assumere il controllo della società e diventare Amministratore Delegato, affiancato alla presidenza da Franco Fontana, anch’egli azionista.
I nuovi soci hanno impresso un’accelerazione all’internazionalizzazione e al miglioramento della brand reputation, concentrandosi sulle macchine a controllo numerico, una nicchia del mercato dell’automazione che rappresenta il 3,7% del settore e vale 7,2 miliardi di dollari. Un valore che secondo Market and Market raddoppierà entro il 2026 ad un Cagr pari al 6,9 per cento.
Sul fronte economico il 2018, in uno scenario macroeconomico sfidante, ha confermato il positivo trend di crescita. Negli ultimi tre anni il fatturato del gruppo è infatti cresciuto ad un tasso medio annuo del 21% a 18,5 milioni (di cui l’80% generato, sia direttamente sia indirettamente dai propri clienti esportatori all’estero) grazie al consolidamento e all’ampliamento del portafoglio clienti e alla costante innovazione del business.
Ottima nel triennio anche la dinamica dell’Ebitda, cresciuto con un Cagr del 25,5% e una marginalità al 28,7%, beneficiando di economie di scala e della maggiore efficienza. Buone notizie giungono anche dal versante strutturale con un livello di indebitamento netto particolarmente contenuto nel 2016 e 2017. Nel 2018 i 10 milioni di mezzi introitati con la quotazione, hanno consentito di passare da un indebitamento a liquidità nette per 7,7 milioni.
Risorse che, come dichiarato dal Presidente saranno strumentali a “rafforzare il management, delocalizzare e ampliare la capacità produttiva, penetrare nuovi mercati e segmenti anche tramite acquisizioni”.
Positive le aspettative degli analisti di ValueTrack che stimano un fatturato di 25 milioni nel 2020, quando la redditività espressa dall’Ebitda margin dovrebbe attestarsi al 30 per cento.
Esautomotion guarda quindi con fiducia al futuro, ponendosi sul mercato come riferimento globale nel settore della lavorazione lamiera, unico a coprire tutte le fasi della lavorazione del metallo. Lo spostamento in corso della produzione in Asia garantirà maggiori volumi e risparmio sui costi, al fine di aggredire la concorrenza di quei paesi (Cina e Turchia su tutti) divenuti ormai esportatori di software quanto di hardware a basso costo.
Conto Economico
Il trend di crescita di Esautomotion è proseguito anche nel 2018 con il fatturato aumentato del 18,5% a 18,5 milioni, grazie alla strategia di espansione internazionale e a una maggiore penetrazione presso i clienti strategici in virtù dell’ampliamento dell’offerta ad applicazioni complementari e a motori e azionamenti.
La gestione operativa, pur appesantita da costi non ricorrenti legati alla quotazione, ha registrato un incremento high-single digit in termini assoluti mentre la marginalità ha mostrato una temporanea flessione dovuta a una maggiore attività commerciale nel mercato low-end su grandi clienti, in particolare in Cina.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 3 milioni, in aumento del 21,5% su base annua grazie anche a un minore tax rate.
Lo scorso anno, nonostante il contesto macroeconomico più negativo del secondo semestre, ha visto dunque confermare l’ottimo dato del 2017, quando il fatturato del gruppo è cresciuto del 23% a 15,6 milioni e la gestione operativa è migliorata di oltre il 40% con margini saliti a ridosso del 30%.
L’incremento dei volumi di vendita e della marginalità è stato realizzato grazie agli investimenti in R&D, allo sviluppo delle performance dei prodotti e delle applicazioni e alla prosecuzione dell’intensa attività d’internazionalizzazione. L’utile netto è invece cresciuto del 56% raggiungendo i 2,5 milioni e un’incidenza del 15,8% sul fatturato.
Breakdown Ricavi
La disanima dei ricavi per area geografica mostra la vocazione internazionale di Esautomotion con il 50% del giro d’affari realizzato oltre frontiera. Percentuale che, considerando il fatturato generato in Italia ed esportato dai clienti, raggiunge circa l’80 per cento. L’Italia rimane comunque il principale mercato di sbocco per il gruppo, con un’incidenza del 50% e una crescita del 17% rispetto all’anno precedente.
Incrementi a doppia cifra anche negli altri paesi, ad eccezione della Turchia, tra cui si evidenzia il +47% della Cina, dove si trovano i maggiori costruttori di macchine al mondo, con un’incidenza salita dal 12 al 15 per cento.
Il risultato nel paese del dragone, ottenuto anche grazie agli investimenti nella filiale di Shanghai, che hanno permesso l’acquisizione di nuovi clienti di grandi dimensioni, conferma la bontà della strategia di Esautomotion che punta a generare il 40% dei propri ricavi nel paese grazie soprattutto alla spinta del segmento laser.
Bene le vendite anche nelle altre aree geografiche come San Marino (+15%), Spagna e Portogallo (+38%) e Brasile (+14%).
In Turchia (+8% a 1,2 milioni), che rappresenta il 6,7% dei ricavi del 2018, sta proseguendo la crescita evidenziata negli ultimi anni, a dimostrazione dell’efficacia delle strategie di up-selling che permettono di divenire fornitori chiave per player di riferimento. Il paese, recentemente colpito da una crisi finanziaria, dovrebbe mantenere i termini di crescita pianificati poiché la svalutazione della moneta turca rende più competitivi i produttori che esportano, ovvero i principali clienti di Esautomotion.
Stato Patrimoniale
La struttura patrimoniale della società a fine 2018 mostra gli effetti della quotazione avvenuta lo scorso luglio, con un patrimonio netto balzato a 15,5 milioni e una posizione finanziaria netta positiva per 7,7 milioni in ragione degli oltre 9 milioni raccolti in sede di quotazione.
Un risultato che fonda sulla solida base costruita negli anni precedenti, periodo in cui la società ha mantenuto sotto controllo il livello del debito. Inoltre, grazie agli utili realizzati negli ultimi anni, il patrimonio netto è aumentato considerevolmente, passando da 1,8 milioni del 2015 a 5,3 milioni del 2017, consentendo alla società di presentarsi al mercato con un buon livello di patrimonio netto.
Ratio
I principali indicatori di bilancio riflettono la virtuosa gestione economico/finanziaria dell’azienda, che negli scorsi anni ha mantenuto basso il livello di indebitamento in rapporto al patrimonio netto e ai risultati operativi.
Buono anche il ritorno per gli azionisti con un ROE mantenutosi intorno al 50% nel 2016 e 2017, per poi attestarsi al 20% nel 2018 per il forte incremento del patrimonio netto post Ipo.
Il 18 aprile 2019, a più di nove mesi dalla quotazione, le azioni quotavano al prezzo di 3,18 euro (2,6 euro il prezzo di collocamento) che, considerando le stime per il 2019 formulate da ValueTrack, consente al titolo di trattare ai multipli sottostanti.
Outlook
La strategia di Esautomotion è orientata allo sviluppo internazionale e all’aumento della capacità produttiva, sia nella fascia alta che in quella bassa del mercato, concentrandosi sui segmenti a più alto trend di crescita come la lavorazione della lamiera e il taglio laser.
Queste applicazioni trovano la loro maggiore espansione in Cina, dove il gruppo ha l’obiettivo di arrivare a generare il 40% del proprio fatturato, grazie ad accordi con nuovi clienti di grandi dimensioni, e di ridurre i costi di fornitura delle componenti hardware per meglio competere con i player locali.
Grazie agli investimenti fatti e alla trasformazione della filiale diretta di Shanghai in produttiva, il gruppo nel 2019 è riuscito ad acquisire come cliente la più grande società cinese attiva nei settori della pressopiega, del laser e delle macchine punzonatrici, che poterà a un deciso incremento dei volumi.
Un cliente ottenuto offrendo un prezzo competitivo, che ha costretto Esautomotion ha lavorare sui costi per renderli compatibili e sempre più competitivi rispetto a quelli dei competitor cinesi, con l’obiettivo di replicare la struttura anche in occidente e avere dunque benefici sui margini.
Il fatturato e i margini saranno inoltre sostenuti dalla nuova joint venture nata con il Gruppo Sangalli Servomotori, con lo scopo di produrre in Cina tutta la gamma di servomotori e realizzare quindi macchinari a prezzi altamente concorrenziali e non gravati da dazi.
La partnership permetterà infatti di raddoppiare il fatturato per unità venduta, semplificando il processo di acquisizione e vendita presso i clienti, e di conseguenza di migliorare la marginalità nel medio periodo.
Inoltre, importanti aree di sviluppo per Esautomotion saranno la Turchia, esportatore mondiale per le lamiere dove il giro d’affari è atteso crescere a un tasso medio del 20% annuo, anche grazie alla possibile apertura di una filiale entro fine anno e gli Stati Uniti, mercato caratterizzato da una grande quantità di piccoli produttori.
Il tutto in uno scenario che vede il fatturato del mercato dei sistemi CNC, segmento del mercato dell’automazione, più che raddoppiare dai 7,3 miliardi di dollari attuali nell’arco dei prossimi 10 anni, con un CAGR 2017-26 stimato al 6,9 per cento, grazie al graduale processo di automazione dei processi industriali (dati Market and Market 2017).
Esautomotion è comunque pronta ad affrontare e cogliere i benefici delle eventuali criticità del mercato. Una riduzione della domanda porterebbe infatti i clienti a investire nella sostituzione di vecchi macchinari, spingendo dunque i prodotti di alta gamma dove il gruppo emiliano sta accelerando lo sviluppo.
Un possibile livellamento dei prezzi verrà assorbito grazie alle sempre maggiori efficienze ottenute nella gestione dei costi, soprattutto grazie a quanto sopra descritto in relazione al mercato cinese, oltre che puntando sulle elevate quantità di volumi della fascia medio-bassa.
Infine, il management non ha escluso una crescita anche per linee esterne, in particolare attraverso acquisizioni di piccole realtà nel mercato dei sistemi a controllo numerico al fine di velocizzare la penetrazione in alcune aree geografiche, come Nord Europa e Germania, e in alcuni ambiti di applicazione.
In base ai fattori sopra descritti, le stime di ValueTrack prevedono per il 2019 i ricavi in progresso del 12% a 20,7 milioni, mentre l’Ebitda dovrebbe crescere del 21% con il relativo margine atteso al 29,5 per cento.
Il trend, secondo gli analisti, proseguirà anche nell’anno successivo, portando i ricavi a 25 milioni e l’Ebitda a quota 7,5 milioni. La marginalità dovrebbe quindi migliorare ulteriormente e raggiungere il 30 per cento nel 2020, con l’utile netto che atteso in aumento con Cagr nel biennio del 21,2 per cento.
La positiva dinamica economica, si rifletterà positivamente sulla consistenza patrimoniale dell’impresa, che incrementerà le sue disponibilità nette, arrivando liquidità nette per 14 milioni.
Punti di forza
Presidio di mercati di nicchia, ovvero quello dei macchinari diversi da quelli utensili, caratterizzato da barriere all’entrata nei confronti dei maggiori player del settore come Fanuc o Siemens. Inoltre, ciò permette di sfruttare al meglio le economie di scala rispetto ai competitors più piccoli, grazie alla versatilità dei prodotti che consente di contenere i costi di produzione a fronte di un’elevata domanda.
Offerta completa di prodotto, composto da hardware, software e dall’importante servizio alla clientela. Il primo progettato internamente ma realizzato esternamente, permette di avere una capacità produttiva flessibile e una riduzione dei costi di inventario, mentre il software è totalmente prodotto internamente e consente di applicare le soluzioni Esautomotion a molte tipologie di macchinari diversi da quelli utensili. I Prodotti/Servizi coprono infatti tutte le più moderne esigenze di automazione nell’ottica 4.0/IoT.
Business diversificato in termini merceologici e geograficamente, in modo tale da avere un livello di concentrazione della clientela basso e di essere attivi nei paesi a più intensa crescita nel mondo.
Punti di debolezza
Durata della fase di acquisizione del cliente, processo che necessita di 6-12 mesi nei quali vengono implementati hardware e software sulla meccanica del costruttore e vengono testate le performance del prodotto. Solo dopo inizia la fase di vendita vera e propria.
Struttura manageriale leggera, che necessita di un miglioramento per poter affrontare la crescita dimensionale. La società si sta già muovendo in questa direzione, procedendo a nuovi innesti con l’obiettivo di migliorare i processi gestionali e strategici.
Opportunità
Il consolidamento della presenza sul mercato cinese, dove si trovano i più grandi costruttori di macchine. Questi stanno infatti cercando fornitori occidentali leader di prodotto, in quanto hanno le soluzioni tecnologiche più innovative e performanti. In questo senso, assume importanza la recente acquisizione del più grande cliente cinese attivo nella pressopiega, nel laser e nelle macchine punzonatrici.
La crescita attesa per il mercato dell’automazione, e in particolare per i sistemi CNC (CAGR 2017-26E 6,9%), che crea dunque margine per aumentare la quota di mercato.
La “freschezza” del mercato di riferimento, dato che attualmente solo il 18% dei macchinari nei paesi in via di sviluppo è equipaggiato con sistemi CNC. In Cina tale percentuale arriva al 25% mentre in Giappone, Germania e Italia raggiunge il 65 per cento. Vi sono pertanto importanti spazi di crescita.
Minacce
Forte sviluppo della concorrenza cinese a prezzi iper-competitivi, che obbliga Esautomotion a crescere velocemente aumentando la competitività nei costi. Infatti, il gruppo ritiene strategico mantenere il gap tecnologico con i concorrenti cinesi, conquistando quote di mercato. Tale sforzo premia permette inoltre di incrementare i margini sui clienti già esistenti mediante la riduzione dei costi.
Necessità di tutelare globalmente e conservare personale, know-how, brevetti e software
Borsa
A poco più di un anno dalla quotazione le azioni Esautomotion scambiano in area 3,08 euro, al di sopra di circa il 6% rispetto al prezzo di collocamento di 2,9 euro.
Nel periodo il titolo è riuscito così a sovraperformare l’indice di riferimento Ftse AIM Italia che ha invece riportato una performance negativa di circa 16 punti percentuali.
Gli attuali livelli di prezzo incorporano un potenziale di rivalutazione di circa il 38% rispetto al fair value di 4,26 euro indicato da ValueTrack nell’ultima ricerca dello scorso 18 aprile, seguente alla pubblicazione del risultati dell’esercizio 2018.
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