Cerved ha archiviato il primo semestre 2019 con ricavi consolidati pari a 246,2 milioni (+10,4% rispetto al periodo di confronto). L’Ebitda adjusted è salito a 111 milioni (+6,4% a/a). L’utile netto adjusted si è attestato a 59,2 milioni (+12,5% rispetto al primo semestre 2018).
“I risultati del primo semestre 2019 sono complessivamente in linea con le nostre aspettative”. È con queste parole che Andrea Mignanelli, Ceo di Cerved, ha commentato i risultati del primo semestre 2019.
“A livello divisionale – continua il manager – il Credit Management continua nella traiettoria di crescita in linea con il passato. I risultati delle divisioni Credit Information e Marketing Solutions sono ancora impattati dal processo di revisione dell’approccio commerciale, tuttavia prevediamo un miglioramento nella seconda metà dell’anno, in particolare nel segmento imprese”.
“Annunciamo inoltre le acquisizioni di MBS Consulting, Euro Legal Services e Mitigo Servizi, a dimostrazione del nostro commitment nell’M&A in aree di sviluppo strategico per l’azienda”, conclude Mignanelli.
I risultati semestrali di Cerved hanno mostrato ricavi consolidati saliti a 246,2 milioni (+10,4% a/a).
L’attività di Credit Information, principale area di business, ha evidenziato un giro d’affari di 147,1 milioni (in linea con il periodo di confronto), sostenuta dal segmento imprese (+0,9% a/a a 82 milioni) e rallentato dal segmento istituzioni finanziarie (-0,8% a/a a 65,1 milioni).
Il fatturato dell’attività di Credit Management è salito a 86,7 milioni (+30,5% rispetto al periodo di confronto), per effetto della crescita organica del business e degli incarichi di special servicer assunti nell’ambito della gestione di Npl originati dalle partnership industriali e dall’acquisizione di Cerved Property Services da Eurobank realizzata ad aprile 2019.
Positivo l’apporto dell’attività di Marketing Solutions per 14,5 milioni (11,6 milioni nei primi sei mesi del 2018).
I costi operativi sono aumentati dai 118,6 milioni del primo semestre 2018 a 135,6 milioni, muovendosi proporzionalmente al giro d’affari.
Tali dinamiche si sono riflesse in un’Ebitda adjusted di 111 milioni (+6,4% rispetto al periodo di confronto).
Dopo ammortamenti e Ppa cresciuti a 19,6 milioni (16,8 milioni nello stesso periodo del 2018), e ammortamenti di attività materiali e immateriali a 20,6 milioni (20,2 milioni nel primo semestre 2018), l’Ebit adjusted si è attestato a 67,7 milioni (+5,4% a/a).
Dopo avere contabilizzato oneri finanziari sostanzialmente stabili a 10,9 milioni, il periodo si è chiuso un utile netto reported di 25,2 milioni (35,2 milioni nel periodo di confronto).
L’utile netto adjusted (che esclude gli oneri ed i proventi non ricorrenti, il costo ammortizzato dei finanziamenti, l’ammortamento dei plusvalori allocati emersi dai processi di aggregazione aziendale e la voce di imposte non ricorrenti) si è fissato a 59,2 milioni (+12,5% rispetto al periodo gennaio-giugno 2018).
Al 30 giugno 2019, l’indebitamento finanziario netto si fissa a 600,3 milioni (591 milioni a fine 2018). Il rapporto debito netto/Ebitda adjusted resta stabile a 2,7x.