Fca – L’area Nafta sostiene i conti nel 2Q 2019, confermati i target

Il gruppo ha archiviato il periodo aprile-giugno 2019 con ricavi in calo a 26,7 miliardi, registrando comunque una buona performance operativa grazie soprattutto al contributo del Nord America. L’Ebit adjusted è risultato pari a 1,53 miliardi con una marginalità sostanzialmente stabile al 5,7%, mentre l’utile netto delle continuing operation è aumentato del 14% a 793 milioni. Confermati i target per l’intero esercizio.

Fca ha chiuso il secondo trimestre del 2019 con un calo delle consegne complessive dell’11% a 1.157.000 veicoli, realizzando ricavi per 26,7 miliardi (27,4 miliardi il consensus) in calo del 7,8% rispetto al pari periodo 2018 e del 3% escludendo il contributo di Magneti Marelli (ceduta a Calsonic Kansei lo scorso maggio).

A livello di aree geografiche, i ricavi in Nord America sono rimasti sostanzialmente stabili a 17,6 miliardi, con i minori volumi compensati dal mix favorevole che ha portato l’Ebit adjusted a 1,565 miliardi con una marginalità all’8,9% (+90 punti base) nonostante la riduzione dello stock presso la rete di vendita.

In area Apac, i ricavi sono aumenti del 17% a 762 milioni mentre l’Ebit adjusted è migliorato di 86 milioni rimanendo però negativo per 12 milioni. In Europa, il fatturato è diminuito del 12% a 5,56 miliardi con un Ebit adjusted a 22 milioni, mentre in Latam i ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili a 2 miliardi e l’Ebit adjusted è cresciuto del 9% a 110 milioni principalmente grazie all’effetto pezzi positivo.

Infine, Maserati ha registrato un fatturato in calo del 40% a 343 milioni principalmente per effetto della contrazione dei volumi e degli incentivi relativi all’accelerazione della transizione alla nuova normativa sulle emissioni China 6.

Nel complesso, l’Ebit adjusted è diminuito del 7,7% a 1,53 miliardi (1,5 miliardi il consensus) con una marginalità stabile al 5,7%, rimanendo sostanzialmente stabile escludendo il conributo di Magneti Marelli.

L’utile netto adjusted è sceso del 5,7% a 928 milioni (994 milioni il consensus), mentre l’utile netto delle continuing operation è aumentato del 14% a 793 milioni.

Il free cash flow industriale (continuing operation) è pari a 0,8 miliardi, comprensivo di esborsi per 0,4 miliardi accantonati nel 2018 in relazione alle controversie sulle emissioni dei motori diesel negli Stati Uniti, nonché maggiori investimenti.