Fiera Milano – Rivede al rialzo il target Ebitda 2019 dopo conti 1H19

Nei primi sei mesi dell’esercizio in corso Fiera Milano ha riportato un giro d’affari di 153,9 milioni, in flessione del 2,4% a/a per effetto principalmente del diverso calendario fieristico in Italia.

L’attività del gruppo presenta infatti connotazioni di stagionalità per la presenza di manifestazioni fieristiche a cadenza biennale e pluriennale. In merito, la società ricorda che nel primo semestre del 2017 (periodo confrontabile) i ricavi sono stati pari a 133,9 milioni.

Entrando nei dettagli dei singoli settori, le attività fieristiche hanno generato ricavi per 129,2 milioni in Italia (138,6 milioni 1H18) e 3,1 milioni all’estero (2,7 nel 1H18). Il settore Media ha registrato invece ricavi per 5,8 milioni (6,2 milioni 1H18) mentre il giro d’affari del settore Congressi si è attestato a 21,2 milioni (15,5 milioni 1H18).

A livello di gestione operativa, a seguito dell’adozione dell’IFRS 16, l’Ebitda pari a 62,4 milioni, ha registrato un forte incremento rispetto ai 46,1 milioni del pari periodo di confronto. L’effetto derivante dall’applicazione del principio contabile ammonta a 24,2 milioni.

L’Ebit pari a 39,6 milioni scende rispetto ai 43,1 milioni del primo semestre 2018 e riflette l’impatto derivante dall’IFRS 16 e l’andamento dell’Ebitda.

Il conto economico si è chiuso infine con un utile netto di 24,1 milioni (di cui -2,2 milioni relativi all’impatto del principio contabile sopramenzionato), contro i 31,8 milioni del primo semestre 2018.

Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta al 30 giugno 2019, ante effetti IFRS 16, risultava positiva per 58 milioni contro i 23,7 milioni al 31 dicembre 2018. La posizione finanziaria netta comprensiva della lease liability IFRS 16 ammonta invece a 431,3 milioni.

Alla luce dei risultati raggiunti nel corso del primo semestre 2019 e della gestione attesa nella restante parte dell’anno, la società ha deciso di rivedere al rialzo la previsione per l’Ebitda dell’intero 2019 in un range compreso tra i 96-100 milioni rispetto l’intervallo di 84-88 milioni precedentemente comunicati.