Salini Impregilo ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un fatturato consolidato adjusted, che include i risultati delle joint venture non consolidate del gruppo Lane, in crescita del 2,7% a 2.710 milioni, di cui 127,9 milioni generati dalle suddette joint venture.
Una dinamica che riflette principalmente l’avanzamento di alcuni grandi progetti del gruppo Lane, del progetto per l’alta velocità Milano-Genova e dei lavori in Etiopia, Kuwait e Arabia Saudita.
Per quanto riguarda il backlog, nel semestre il gruppo ha raccolto nuovi ordini per l’ammontare record di 6,1 miliardi, di cui 500 milioni relativi a progetti in corso di finalizzazione.
Il portafoglio ordini al 30 giugno risulta dunque pari a 35,7 miliardi (33,4 miliardi a fine 2018), di cui 28,9 miliardi relativi al settore delle costruzioni (26,7 miliardi a fine 2018).
In quest’ultimo, a livello geografico, il backlog riferisce per il 27% all’Italia, per il 23% alle America, per il 21% in Africa, per il 17% in Asia e Australia, per il 7% in Medio Oriente e per il 5% in Europa.
Dal punto di vista del segmento di business, invece, il portafoglio ordini nelle costruzioni riguarda per il 30% dighe e centrali idroelettriche, per il 23% strade e autostrade, per il 17% progetti ferroviari, per il 16% la TAV e per il 14% altre infrastrutture.
Nella gestione operativa l’Ebitda è aumentato del 10,5% a 238,6 milioni, con un’incidenza sul fatturato dell’8,8% (+50 basis point). L’Ebit ha invece mostrato un incremento del 22,8% a 137,8 milioni, con un margine salito al 5,1% (+80 basis point).
Il periodo si è dunque chiuso con un utile netto dalle attività continuative in crescita del 32,3% a 74,6 milioni, grazie anche alla riduzione del tax rate.
Il risultato netto attribuibile ai soci della controllante risulta invece pari a 63,3 milioni, in progresso del 7,1 rispetto al 1H 2018, dopo la riduzione delle perdite derivanti da attività operative cessate e il passaggio in negativo del risultato di terzi.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto, inclusi gli effetti dell’introduzione del principio contabile IFRS 16, è sceso a 1.104 milioni rispetto agli 857 milioni di fine 2018.