Poste Italiane ha archiviato il primo semestre 2019 con ricavi leggermente saliti a 5,5 miliardi (+1,7% a/a). Il risultato operativo è cresciuto a 1,1 miliardi (+2,7% su base annua, mentre l’utile netto a 763 milioni (+3,9% rispetto al primo semestre 2018).
“I risultati del secondo trimestre sono un’ulteriore pietra miliare lungo il percorso delineato dal piano “Deliver 2022”. Tutti i settori operativi hanno dato un contributo positivo alla crescita dei ricavi, mentre continua a ridursi la dipendenza dalle plusvalenze”.
È con queste parole che Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane, ha commentato i conti relativi al primo semestre 2019.
“Data la maggiore visibilità sul 2019, confermiamo gli obiettivi previsti per la fine dell’anno. Al fine di allinearci alle migliori pratiche di mercato, abbiamo deciso di riconoscere un acconto sul dividendo e stiamo considerando tutti le fasi necessarie per avviare il processo che consentirà il pagamento dello stesso, nel quarto trimestre, ai nostri azionisti”, ha aggiunto Del Fante.
I ricavi totali si sono attestati a 5,5 miliardi (+1,7% a/a). Il contributo del solo secondo trimestre è stato pari a 2,7 miliardi (+5,3% su base annua).
Il settore dei servizi finanziari ha registrato un giro d’affari di 2,7 miliardi (-1,5% rispetto al primo semestre 2018), di cui 1,2 miliardi riferibili al secondo trimestre (+0,6% a/a). Senza considerare i capital gain, i ricavi semestrali del segmento si sarebbero incrementati del 4,1 per cento. Il tutto grazie alla crescita del risparmio postale, di prestiti personali e mutui e del risparmio gestito.
I ricavi generati dai servizi postali e commerciali sono calati a 1,8 miliardi (-0,3% rispetto ai primi sei mesi del 2018), di cui 875 milioni nel quarto trimestre (+1,5% rispetto al quarto trimestre 2018), per effetto del contributo positivo del comparto pacchi, e dall’effetto di re-pricing a luglio 2018, che ha compensato il calo della corrispondenza.
Il settore assicurativo ha registrato una raccolta premi netta in crescita a 795 milioni (+16,2% rispetto al primo semestre 2018), di cui 458 milioni nel quarto trimestre (+26,9% rispetto al periodo di confronto). Andamento sostenuto sia dal ramo vita sia dal ramo danni.
I ricavi riferiti ai pagamenti digitali hanno toccato 306 milioni (+9,4% a/a), di cui 167 milioni nel quarto trimestre (+11,2% rispetto al quarto trimestre 2018), sostenuti dall’aumento del numero dei pagamenti con le carte e dei volumi delle transazioni, nonché dalla tenuta dei ricavi dalle telecomunicazioni.
I costi operativi (+1,5% a/a a 4,4 miliardi) sono cresciuti proporzionalmente al giro d’affari, permettendo all’Ebit di salire a 1,1 miliardi (+2,7% rispetto alla prima metà del 2018), di cui 464 milioni nel secondo trimestre (+32,5% a/a).
Il maggiore apporto al risultato operativo è arrivato dal comparto dei servizi assicurativi (+26,1% a 454 milioni rispetto al primo semestre 2018), seguito dai servizi finanziari (+6,5% su base annua a 435 milioni) e dai pagamenti digitali (+9,8% a/a a 111 milioni). L’Ebit del settore dei servizi postali è risultato positivo per 81 milioni, a fronte del rosso di 67 milioni della prima metà del 2018.
Il periodo si è chiuso con un utile netto balzato a 763 milioni (+3,9% rispetto al primo semestre 2018), di cui 324 milioni nel secondo trimestre.
Il contributo dei servizi finanziari è stato di 305 milioni (+3,9% a/a), quello dei servizi assicurativi di 325 milioni (+29,4% su base annua), quello dei servizi postali di 50 milioni (perdita netta di 51 milioni nei primi sei mesi del 2018) e quello dei pagamenti digitali di 83 milioni (+8,7% rispetto al periodo di confronto).
Si segnala che al netto delle plusvalenze (279 milioni; 413 milioni nei primi sei mesi del 2018), i ricavi sono pari a 5,2 miliardi (+4,5% su base annua), l’Ebit a 825 milioni (+17,7% a/a) e l’utile netto a 570 milioni (+18,3% rispetto al primo semestre 2018).
A fine giugno, il totale delle masse gestite/amministrate dal gruppo ammonta a 530 miliardi (+16,1 miliardi rispetto al 31 dicembre 2018), grazie alla raccolta netta positiva e alla rivalutazione delle attività per le dinamiche di mercato.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2018 è positiva per 3,5 milioni (liquidità netta di 5,4 milioni a fine 2018).
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine dicembre il Solvency II del gruppo Poste Vita si attesta al 242% (211% al 31 dicembre 2018), grazie alle misure di protezione dagli effetti della volatilità dei mercati.