Biesse – Conti in rosso nell’1H 2019, in forte calo marginalità e utile

Biesse ha chiuso il primo semestre 2019 con ricavi in calo del 3,5% a 344,2 milioni. Sottotono anche la raccolta ordini che si è contratta del 16,7% su base annua, principalmente a causa della divisione Meccatronica, che ha scontato la complessa situazione dei mercati asiatici.

Rimane invece stabile rispetto a fine dicembre 2018 il portafoglio ordini, il cui valore totale (solo macchine) supera i 225 milioni, con una “visibilità” produttiva media di circa 4 mesi.

Nel dettaglio, il fatturato complessivo è rappresentato per il 70% dal comparto legno, per il 19,5% da quello vetro/pietra mentre per un 5,5% (post elisioni intercompany) dalla divisione meccatronica.

Dal punto di vista geografico, diminuisce la quota di ricavi domestici, il cui peso si è ridotto dal 18,2% del 30 giugno 2018 al 14,1% di metà 2019.

Sostanzialmente invariato il peso delle vendite in Europa Occidentale (46%) mentre calano le vendite in Europa Orientale e in Asia Pacifico, con un peso sul giro d’affari complessivo sceso rispettivamente al 12,7% (15,3% nel primo semestre 2018) e al 15,6% (18,8% nel primo semestre 2018). In forte crescita invece le vendite in Nord America, passate dal 16 al 21,8% del fatturato consolidato.

A livello operativo, l’Ebitda è diminuito del 12,6% a 38 milioni con una marginalità all’11% (-120 basis point), nonostante l’impatto positivo di 3,1 milioni derivante dall’applicazione dell’IFRS 16.

In calo anche l’Ebit, che è diminuito del 33,7% a 20,1 milioni, con un ros sceso al 5,8% (-270 basis point). In forte calo anche l’utile netto, passato da 17,2 a 10,4 milioni (-39,9%).

Sotto il profilo patrimoniale, al 30 giugno 2019 l’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 ammontava a 7,7 milioni, in aumento rispetto alla liquidità di 16,7 milioni di fine giugno 2018 e di 25,4 milioni di fine dicembre 2018. Computando gli effetti dell’applicazione del suddetto principio, al 30 giugno 2019 l’indebitamento finanziario netto era pari a 33,8 milioni.

Tale variazione include, oltre a componenti non ricorrenti, il pagamento di dividendi per 13,1 milioni.

Infine, il gruppo ribadisce l’elevata incertezza e il sensibile raffreddamento della domanda che da inizio 2019 sta caratterizzando il mercato di riferimento e che ha spinto la società a rivedere al ribasso la guidance 2019 lo scorso maggio. Pertanto, il management si riserva di posticipare le stime per il biennio 2020-2021 al secondo semestre dell’anno.