Il gruppo ha archiviato il primo semestre 2019 con ricavi in lieve aumento dello 0,9% a 2,7 miliardi, con il miglioramento del price/mix che ha compensato la flessione dei volumi. Leggera diminuzione dei margini complice il rallentamento della domanda e l’impatto sui prezzi, mentre il risultato netto delle attività correnti è aumentato del 69% a 307 milioni grazie soprattutto al riconoscimento di crediti di imposta per 102 milioni. Riviste al ribasso le stime 2019 per riflettere la prolungata debolezza del mercato automobilistico.
Pirelli ha diffuso ieri a mercati chiusi i conti del primo semestre 2019, che mostrano risultati sostanzialmente in linea alle attese degli analisti in un contesto di mercato in cui la prolungata debolezza del settore auto ha portato la società a rivedere le stime 2019 per la seconda volta quest’anno.
I ricavi hanno segnato un +0,9% (+1,4% la crescita organica) a 2.655 milioni, con i minori volumi (-5%) compensati dal miglioramento del price/mix (+6,4%).
In particolare, i volumi High Value sono cresciuti del 3,9% con un incremento dei ricavi del 6,2% a 1.788, portando l’incidenza sul totale al 67,3% dal 64% nel primo semestre 2018.
Decisa contrazione, invece, dei volumi del segmento Standard (-13,9%), che riflette la diminuzione della domanda in tutti i mercati (-3,1% l’andamento globale car tyre Standard) e la decisione della società di continuare a diminuire i volumi su prodotti a minore redditività.
Il price/mix (+6,4%) è stato supportato dal crescente peso dell’High Value e dal miglioramento del mix prodotto. Più contenuto il miglioramento nel secondo trimestre (+5,1%) per effetto della minore riduzione dei volumi Standard rispetto al primo trimestre 2019 e dell’incremento della pressione competitiva sui prezzi.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda adjusted ante costi di start-up è cresciuto dell’8,1% a 658 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 24,8% (+160 punti base). Il dato include un beneficio di 52 milioni derivante dall’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16.
L’Ebit adjusted ante costi di start-up ha segnato un -2,3% a 462 milioni e una marginalità al 17,4% (-60 punti base), per effetto del rallentamento della domanda e il conseguente impatto sui prezzi oltre all’effetto cambi e all’incremento dei costi produttivi.
Il risultato netto delle attività in funzionamento è aumentato del 69% a 307 milioni, grazie in particolare al beneficio derivante dai crediti di imposta in Brasile per 102 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 4.022 milioni (4.492 milioni includendo l’impatto dell’IFRS 16), in aumento rispetto ai 3.180 milioni al 31 dicembre 2018 per effetto della consueta stagionalità del capitale circolante e il pagamento di 177 milioni di dividendi.
Infine, Pirelli ha leggermente rivisto i target 2019 sui ricavi per la prolungata debolezza della domanda sul Primo Equipaggiamento, prevedendo una crescita tra l’1,5% e il 2,5% (tra il 3% e il 4% la precedente indicazione) con una flessione di volumi attesa tra il 2,5% e il 2% (-1% la precedente indicazione)
Il price/mix è atteso in miglioramento tra il 4,5% e il 5% (tra il 5% e il 5,5% la precedente indicazione), mentre il margine Ebit adjusted è previsto tra il 18% e il 19% (oltre il 19% la precedente indicazione).