Banca Ifis – Crescita a doppia cifra per i margini nel 2Q 2019

Banca Ifis ha archiviato il secondo trimestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 149,1 milioni (+7,5% rispetto al periodo di confronto), mentre l’utile netto si è fissato a 38,4 milioni (+35,3% rispetto al secondo trimestre 2018).

“I numeri relativi all’ultimo trimestre evidenziano un utile netto in crescita a 38,4 milioni (+35,3% sul secondo trimestre 2018) e un margine di intermediazione pari a 149,1 milioni (+7,5% sul secondo trimestre 2018) grazie al più che positivo contributo del business dei crediti Non performing (44% del totale) e del settore Imprese”.

È con queste parole che Luciano Colombini, Ad di Banca Ifis, ha commentato i risultati del secondo trimestre 2019.

Il margine di intermediazione è salito a 149,1 milioni (+7,5% rispetto al periodo di confronto).

Per quanto riguarda il contributo al giro d’affari delle singole macroaree di business, il settore imprese ha riportato un margine di intermediazione pari a 85,9 milioni (-0,7% rispetto al secondo trimestre 2018).

Nello specifico, quest’area di business ha contribuito per 62,4 milioni (+9,9% a/a) al margine di interesse e per 21,5 milioni (+2,5% rispetto al secondo trimestre 2018) alla componente commissionale. Si ricorda che questa attività è a sua volta suddivisa nei sottosettori relativi al factoring, ai crediti commerciali, al corporate banking, al leasing e ai crediti fiscali.

In forte crescita il contributo della divisione Npl, che ha realizzato un margine di intermediazione pari a 65,1 milioni (+20,1% rispetto al periodo di confronto). Tale area ha beneficiato dell’apporto positivo legato al consolidamento della neo acquisita Fbs.

In particolare, tale business ha contribuito al margine di interesse per 56,1 milioni (+5,3% su base annua) e per 1,4 milioni alle commissioni nette (nullo nel periodo di confronto).

Infine, il settore Governance & Servizi, che fornisce supporto al core business, ha registrato un margine di intermediazione leggermente negativo di 1,9 milioni (+0,9 milioni nel periodo aprile-giugno 2018), con un contributo lievemente negativo di -0,3 milioni al margine di interesse (nullo nel periodo di confronto) e di -0,2 milioni alle commissioni nette (-1 milioni nel secondo trimestre 2018).

I costi operativi sono scesi a 61 milioni (-18,1% a/a). Nel dettaglio, le spese per il personale sono aumentate a 32,7 milioni (+14,3% su base annua) per la crescita dei dipendenti dopo l’entrata nel perimetro di Fbs e Credifarma, mentre gli altri costi sono scesi a 28,3 milioni (-38,3% rispetto al periodo di confronto), includendo gli effetti dell’attivazione delle garanzie a fronte della chiusura di alcuni contenziosi fiscali per 38,5 milioni.

Dinamiche che hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 88,1 milioni (+37,1% rispetto al secondo trimestre 2018).

Dopo rettifiche su crediti calate a 22 milioni (-24,5% rispetto al periodo di confronto, il risultato netto di gestione si è fissato a 66,1 milioni (+88,1% a/a).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 38,4 milioni (+35,3% rispetto al secondo trimestre 2018).