Banca Sistema – Il margine di intermediazione sale a 44,1 mln (+7,9%) nel 1H 2019

Banca Sistema ha chiuso il primo semestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 44,1 milioni (+7,9% a/a) e utile netto di 11,2 milioni (in linea con il primo semestre 2018). I risultati dei primi sei mesi del 2019 sono influenzati dall’inclusione nel perimetro di consolidamento di Atlantide, relativamente al solo secondo trimestre 2019.

Il primo semestre di Banca Sistema è stato caratterizzato da una crescita del giro d’affari e da una sostanziale stabilità del risultato lordo di gestione e dell’utile netto.

Si segnala che il periodo include la contribuzione linea per linea di Atlantide, relativamente al solo secondo trimestre, per effetto dell’efficacia dell’acquisizione avvenuta lo scorso 3 aprile. Atlantide è stata fusa per incorporazione in Banca Sistema il 30 giugno 2019.

Il margine di intermediazione è salito a 44,1 milioni (+7,9% a/a), grazie al contributo positivo di tutte le componenti.

Il margine di interesse è cresciuto a 34,5 milioni (+5,7% a/a), per effetto dell’aumento degli impieghi, sia del factoring che della cessione del quinto , e del maggior contributo del portafoglio titoli, che più che compensato il minor apporto dei finanziamenti alle Pmi garantiti (business in run-off).

Le commissioni nette hanno raggiunto 8,2 milioni (+11,1% rispetto al periodo di confeonto), grazie alla crescita delle commissioni attive del factoring, che hanno più che compensato le maggiori commissioni passive collegate all’attività di raccolta di conti deposito all’estero.  Sia le commissioni attive che le passive includono dal secondo trimestre, il contributo di Atlantide nella cessione del quinto.

I costi operativi sono aumentati a 23,6 milioni (+14% su base annua). Nello specifico, le spese per il personale sono salite a 10,5 milioni (+9,6% a/a), per via del maggior numero di risorse legate all’integrazione di Atlantide. Gli altri costi operativi sono cresciuti a 13,1 milioni (+17,9% rispetto ai primi sei mesi del 2018), influenzati da un onere one-off per l’integrazione di Atlantide, oneri di sistema e maggiori spese legali e di IT.

Dopo rettifiche su crediti salite a 4,8 milioni (+62% a/a; costo del rischio a 38 pb) per l’evoluzione degli impieghi factoring verso la PA, il risultato netto di gestione si è fissato a 15,8 milioni (-8,6% rispetto al primo semestre 2018).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 11,2 milioni (in linea ai primi sei mesi del 2018).  Alla formazione ha contribuito il risultato della vendita del 10% del capitale sociale in Axactor Italy, registrato già nel primo trimestre 2019, per circa 565 mila.

Si segnala che, al netto della fusione di Atlantide, l’utile netto del secondo trimestre 2019 è pari a 7,6 milioni (+17% a/a).

Dal lato patrimoniale, a fine giugno gli impieghi crescono a 3.467 milioni (+12,2% rispetto al 31 dicembre 2018), spinti dall’aumento dei crediti verso clienti a 3.059 milioni (+12,1% rispetto a fine 2018).

La raccolta aumenta a 3.258 milioni (+12,4% rispetto al 31 dicembre 2018), trainata dalla crescita di quella da clientela a 2.418 milioni (+27,3% rispetto a fine 2018).

Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 giugno il Cet1 ratio pro-forma si fissa al 10,8% (11% a fine 2018).