Bio-On ha depositato, lo scorso 1° agosto, un esposto presso la Procura della Repubblica di Bologna, in relazione al video e al report pubblicati da Quintessential (QCM).
Al riguardo, l’azienda emiliana ha diffuso una nota nella quale afferma che “con tale atto, portato immediatamente a conoscenza anche della CONSOB, la Società ha inteso rappresentare alle Autorità competenti le ragioni per le quali ritiene che la condotta tenuta da QCM costituisca un evidente caso di market abuse, nel quale si intersecano tanto profili di manipolazione del mercato, quanto di criminal insider trading”.
“QCM ha infatti diffuso notizie false e fuorvianti, finalizzate a determinare una significativa flessione del valore del titolo Bio-On, avendo già assunto – come QCM ha peraltro esplicitamente dichiarato – una posizione di investimento legata a tale flessione (sfruttando, cioè, la notizia – in quel momento non conosciuta dal mercato – della successiva pubblicazione di un report dai contenuti non solo idonei a determinare il tracollo del titolo, ma per la maggior parte palesemente falsi e comunque gratuitamente denigratori)”.
“Per quanto attiene agli aspetti principali dell’esposto, la Società Bio-On – che al momento non ritiene di pubblicarlo per rispetto delle prerogative normativamente riconosciute alla Procura della Repubblica e alla Consob durante la fase delle indagini – ha individuato e segnalato all’attenzione delle Autorità le seguenti tipologie di informazioni, contenute nel
report elaborato da QCM:
(i) informazioni oggettivamente false;
(ii) informazioni che poggiano su assunti scorretti o, comunque, comunicate al mercato in maniera fuorviante;
(iii) informazioni vere, immediatamente ricavabili dalla documentazione societaria, presentate tuttavia subdolamente come frutto di un’asserita attività d’inchiesta, svolta in via originale da QCM”.
“Così, limitandosi ad alcuni esempi: è certamente falso che l’impianto di Castel San Pietro non sia attivo e in produzione; è altrettanto falso il racconto della visita di analisti inglesi, dapprima confermata e poi disdetta immediatamente prima dell’ora stabilita; è falso, infine, che QCM abbia mai cercato un confronto con la Società Bio-On attraverso richieste di informazioni”.
“Derivano poi da premesse fattuali non conformi al vero tanto le illazioni di QCM per le quali la Società Bio-On, eludendo il disposto degli artt. 2343 e 2343 bis c.c., non avrebbe mai fatto valutare da terzi la propria tecnologia concessa in licenza alle varie collegate, quanto l’affermazione che la Società Bio-On avrebbe cambiato revisore prima del termine
imposto dalla legge: la modifica è infatti regolarmente avvenuta a fine mandato, ossia a conclusione del termine triennale, che è l’unico applicabile alle società quotate all’AIM”.
“Da ultimo, si è segnalato come le accuse di QCM in materia di contabilità aziendale e sistema delle Joint Venture si risolvano tutte in censure, puramente discrezionali e opinabili, riferite al modello di business, senza che da esse emerga alcun elemento capace di fare anche solo lontanamente immaginare una condotta fraudolenta della Società Bio-On”.
“Alla luce di tali dati, Bio-On confida che le Autorità procedano con la massima celerità a ricercare i riscontri alle informazioni fornite da QCM e, una volta constatato che tali riscontri non esistono, né potranno venire a esistenza nel prossimo futuro, ratifichino l’illiceità del comportamento di QCM e ripristinino la reputazione della Società così gravemente vulnerata”.