Mattinata all’insegna delle vendite sulle principali piazze europee, con Milano che intorno alle ore 12:00 si muove in calo dell’1,3% in area 20.780 punti.
Il Dax di Francoforte cede l’1,3%, il Cac 40 di Parigi l’1,7%, l’Ibex 35 di Madrid l’1,1% e il Ftse 100 di Londra l’1,8 per cento.
I mercati continuano ad essere appesantiti dalle crescenti tensioni commerciali che stanno interessando le superpotenze Usa-Cina, dopo la minaccia di Trump riguardante l’avvio di nuovi dazi a partire dal prossimo 1° di settembre.
I timori di un acuirsi della Trade War tra le due principali economie mondiali ha indebolito i mercati statunitensi nella seduta di venerdì, che hanno chiuso la peggiore settimana borsistica del 2019.
Gli operatori nel frattempo continuano a monitorare con attenzione anche la preoccupante svalutazione dello yuan cinese, sceso sui minimi da dicembre 2008, e le eventuali contromosse che potrebbero arrivare da Pechino, che secondo indiscrezioni avrebbe chiesto di bloccare le importazioni di beni agricoli americani.
Sul fronte valutario, debole anche il dollaro nei confronti della divisa europea a 1,1149 e dello yen a 106,16.
Tra le materie prime le tensioni commerciali appesantiscono anche le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,6%) in calo a 61,5 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 55,3 dollari al barile. Sale invece l’oro in quanto bene rifugio a 1.469,45 dollari l’oncia (+0,8%)
Sul fronte macro, la lettura finale di luglio dell’indice Markit PMI servizi dell’Eurozona si è attestata a 53,2 punti, poco al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (entrambe a 53,3 punti). Il Pmi composito si è fissato invece a 51,5 punti, in linea alle attese e alla lettura preliminare.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano sale all’1,51% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 203 punti.
Tornando a Piazza Affari, completamente in rosso il Ftse Mib, con Stm (-3,2%), CNH (3,3%) e Moncler (-4,1%) in coda al listino.
