Nel pomeriggio le principali piazze del Vecchio Continente continuano a navigare in territorio negativo, con Milano che, intorno alle ore 16:00, si muove in area 20.825 punti (-1%). Il Dax di Francoforte cede l’1,5%, il Cac40 di Parigi l’1,8%, l’Ibex 35 di Madrid l’1% e il Ftse 100 di Londra il 2,2 per cento.
Proseguono nel frattempo le vendite anche oltreoceano, dopo la minaccia di Trump riguardante l’avvio di nuovi dazi a partire dal prossimo 1° di settembre e la conseguente escalation di atriti tra USA e Cina.
Wall Street, reduce dalla peggiore settimana borsistica del 2019, apre in rosso: Dow Jones a -1,8%, S&P500 a -1,9% e Nasdaq a -2,4%.
Una guerra valutaria potrebbe rappresentare ora un nuovo fronte all’interno della trade war avviata dalle due superpotenze. Pechino ha infatti consentito alla moneta cinese di scendere sotto la soglia psicologica di 7 yuan per dollaro per la prima volta dalla crisi del 2008, suggerendo di essere pronta ad usare la svalutazione del cambio come strumento contro gli Stati Uniti.
Sempre sul forex, il dollaro arretra rispetto alla divisa europea a 1,1179 e verso lo yen a 106,14 mentre il cambio Eur/Jpy sale a 118,66.
Tra le materie prime, il clima di tensione ha appesantito le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,8%) in calo a 60,76 dollari al barile e il Wti (-1,3%) a 54,92 dollari al barile. L’oro, il più classico dei beni rifugio, sale invece dell’1,3% a 1.475,55 dollari l’oncia.
Sul fronte macro, è uscita oggi la lettura finale di luglio dell’indice Markit PMI servizi dell’Eurozona si è attestata a 53,2 punti, poco al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (entrambe a 53,3 punti). Il Pmi composito si è fissato invece a 51,5 punti, in linea alle attese e alla lettura preliminare.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano sale all’1,52% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 204 punti.
Tornando a Piazza Affari, in una giornata caratterizzata dal segno meno per la maggior parte dei titolo del Ftse Mib, i bancari resistono con Intesa in testa (+0,7%). Sopra la parità anche Banco BPM (+0,5%) e Bper Banca (+0,5%).
In coda, Amplifon (-3,7%), CNH (-4%) e Moncler (-4,1%).