Mercati – Milano chiude in calo dell’1,3%

Milano chiude le contrattazioni a 20.773 punti (-1,3%), in quella che è stata una giornata caratterizzata dalle vendite per le principali piazze del Vecchio Continente e statunitensi.

Il Dax di Francoforte ha lasciato sul terreno l’1,8%, il Cac 40 di Parigi il 2,2%, l’Ibex 35 di Madrid l’1,3% e il Ftse 100 di Londra il 2,5 per cento. Oltreoceano – intorno alle ore 18:00 – il Dow Jones cede il 2,1%, lo S&P 500 il 2,1% e il Nasdaq il 2,8 per cento.

L’introduzione di nuovi dazi a partire da settembre ha riacutizzato le tensioni Usa-Cina, con la superpotenza asiatica pronta ora a giocare le sue carte. Gli operatori guardano con preoccupazione a un eventuale guerra valutaria, che potrebbe rappresentare un nuovo fronte all’interno della trade war avviata dalle due superpotenze.

Il governo cinese ha infatti consentito alla moneta cinese di scendere sotto la soglia psicologica di 7 yuan per dollaro per la prima volta dalla crisi del 2008, suggerendo di essere pronta ad usare la svalutazione del cambio come strumento proprio contro gli Stati Uniti.

Il clima di tensione registrato ha favorito un flight to safety, con i diversi asset rifugio che ne hanno guadagnato in termini di quotazione. L’oro, il più classico dei beni rifugio, è salito dell’1,1% a 1.473,35 dollari all’oncia.

Sul Forex, il dollaro è arretrato rispetto alla divisa europea in area 1,1189, mentre lo yen ha guadagnato terreno a 106,2. Si segnala, tuttavia, al tempo stesso un Eur/Jpy in aumento a 118,76.

Tra le materie prime scende il greggio, con il Brent (-2%) in calo a 66,06 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 55,33 dollari al barile.

In una giornata ricca di dati macro, si segnala la lettura finale dell’indice Markit Pmi servizi e composito dell’Eurozona che non ha sorpreso le attese. Il Pmi servizi si è attestato a 53,2 punti, poco al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (entrambe a 53,3 punti) mentre il Pmi composito, pari a 51,5 punti, ha confermato le attese e la lettura preliminare.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano sale all’1,5% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 207 punti.

Tornando a Piazza Affari, chiudono sopra la parità solo Bper (+1,5%), Banco Bpm (+1%), Intesa Sanpaolo (+0,8%) e Buzzi Unicem (+0,4%). In coda Cnh (-4,2%), Stm (-4,3%) e Moncler (-5,1%).