Settimana in rosso per il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che nelle scorse cinque sedute, appesantito dall’andamento del petrolio, ha messo a segno un -3,9%, rispetto al -5,6% del corrispondente indice europeo.
Settimana sotto pressione per le quotazioni del greggio, con Wti a 55,3 $/bl (-1,4% w/w) e Brent a 62 $/bl (-1,9% w/w) poco dopo la chiusura di venerdì, appesantite dal crollo della seduta precedente.
Crollo innescato dai nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di prodotti di importazione cinese annunciati dal presidente americano Trump, che hanno riacceso i timori sulla domanda petrolifera.
Questo nonostante il calo superiore alle attese delle scorte Usa e il continuo calo dell’output dell’Opec+.
Sull’azionario, vendite sulle tre big a partire da Eni (-4,6%) che ha ottenuto nuovi diritti esplorativi in Oman e finalizzato la partnership con ADNOC nellla raffinazione e nel trading.
Male anche Tenaris (-6%) che ha presentato risultati trimestrali che hanno deluso, a causa di una gestione operativa sotto le attese e di una guidance cauta.
L’assemblea dei soci della società ha inoltre approvato il delisting dalla borsa di Buenos Aires.
Ribasso maggiore per Saipem (-7,3%) che ritraccia dopo i guadagni della settimana precedente, innescati da una trimestrale oltre le attese.
Il gruppo ha reso noto di aver preparato la short list di possibili partner per la divisione Drilling Onshore ed ha annunciato l‘ingresso nel consorzio Arctic LNG2 con una quota lavori di 2,2 miliardi.
Tra le Mid Cap, vendite su Maire Tecnimont (-6,1%) mentre avanza decisa Saras (+4,7%) in scia a una trimestrale che ha mostrato risultati oltre le attese. Inoltre, è proseguito il miglioramento dell’’EMC Benchmark, salito a 3,8 dollari/barile.
Infine, tra le società a minore capitalizzazione, in calo d’Amico (-3%) e Gas Plus (-0,5%).