Il gruppo ha diffuso ieri sera i risultati del primo semestre 2019, chiuso con un valore della produzione in calo del 16% a 46,4 milioni principalmente per effetto della sospensione di alcune commesse.
Nel dettaglio, il settore stile ha segnato un -10%, con una diminuzione delle attività in Italia e Usa e nonostante il buon andamento in Cina, mentre il settore ingegneria ha segnato un -23%, principalmente a causa della contrazione in Italia.
In deciso calo i margini operativi, con l’Ebitda diminuito da 7 milioni a 0,9 milioni sia per effetto del minor valore della produzione che per la contrazione dei prezzi applicabili nei mercati di riferimento.
L’Ebit, invece, è passato in negativo per 1,9 milioni rispetto al risultato positivo di 5,2 milioni nel primo semestre 2018, complici anche i maggiori ammortamenti e accantonamenti.
Il periodo si è chiuso con una perdita netta di 2,3 milioni, rispetto all’utile di 3,2 milioni nei primi sei mesi dello scorso esercizio.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 7,3 milioni, rispetto a liquidità per 5,2 milioni al 31 dicembre 2018. Escludendo gli effetti dell’adozione del principio contabile IFRS 16, l’indebitamento sarebbe pari a 0,3 milioni.
Infine, sulla base dei risultati del primo semestre e delle proiezioni sull’intero esercizio, Pininfarina ha rivisto al ribasso la guidance 2019.
Il gruppo prevede una riduzione del valore della produzione di circa il 10% su base annua e un risultato operativo negativo, rispetto alla precedente indicazione che puntava a un consolidamento dei risultati raggiunti nel 2018 anche se su valori inferiori in termini di valore della produzione e di risultato operativo.
Confermata la previsione di riduzione del debito finanziario lordo.