Banca Mediolanum ha archiviato il primo semestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 559,7 milioni (+4,1% su base annua), al cui interno le commissioni nette sono salite a 422,3 milioni (+3,5% rispetto al primo semestre 2018), mentre il margine di interesse è cresciuto a 111,7 milioni (+28,3% a/a). Il periodo si è chiuso con un utile netto di 171,3 milioni (-2,3% rispetto al periodo di confronto).
Il primo semestre 2019 di Banca Mediolanum è stato caratterizzato da una crescita del giro d’affari e da un calo dell’utile netto, a causa di alcune poste straordinarie.
Il margine di intermediazione si è attestato a 559,7 milioni (+4,1% rispetto allo stesso periodo del 2018).
Le commissioni nette sono aumentate a 422,3 milioni (+3,5% a/a), al cui interno le commissioni di gestione sono rimaste stabili a 499,5 milioni, mentre quelle di investment management sono salite da 3,7 milioni a 74 milioni. In calo le commissione di performance (-76% a/a su base annua a 20,4 milioni).
Il margine di interesse è aumentato a 111,7 milioni (+28,3% rispetto al primo semestre 2018), grazie alla crescita degli impieghi alla clientela retail e alle attività di tesoreria.
Positivo, seppure in contrazione, il contributo dei profitti da trading, fissatisi a 1,8 milioni (rispetto ai 25,3 milioni del periodo di confronto).
I costi operativi sono aumentati meno che proporzionalmente rispetto al giro d’affari, attestandosi a 297,4 milioni (+0,9% a/a).
Tali dinamiche hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 262,3 milioni (+8,1% su base annua).
Dopo rettifiche su crediti salite a 13,6 milioni (7,1 milioni nel periodo di confronto), il risultato netto di gestione è cresciuto a 248,7 milioni (+5,5% a/a).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 171,3 milioni (-2,3% rispetto ai primi sei mesi del 2018), dopo avere spesato altri accantonamenti e oneri straordinari per 34,2 milioni (23 milioni nel periodo di confronto) e maggiori imposte per 43,1 milioni (+15,5% a/a).
Dal lato patrimoniale, a fine giugno gli impieghi salgono a 52 miliardi (+14,1% rispetto al 31 dicembre 2018), supportati da maggiori crediti verso clienti (+18,1% a 25,4 miliardi rispetto a fine 2018) e dall’incremento delle attività finanziarie totali a 26 miliardi (+10,7% rispetto al 31 dicembre 2018).
In aumento anche la raccolta a 34,3 miliardi (+15,9% rispetto a fine 2018), al cui interno la raccolta diretta da clientela cresce a 26,7 miliardi (+15,6% rispetto al 31 dicembre 2018).
Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 al 30 giugno 2019 fissa al 19% (19,2% a fine 2018).