Mercati Usa – Apertura in rosso, rally di bond e oro

Avvio negativo a Wall Street, dopo il parziale rimbalzo di ieri seguito al sell off che ha travolto i mercati lunedì segnando la peggior seduta per l’azionario globale dal febbraio 2018. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede l’1,1%, lo S&P 500 l’1,3 % e il Dow Jones l’1,5 per cento.

I listini americani si avviano quindi a registrare il settimo declino nelle ultime otto sessioni, in un clima di crescenti preoccupazioni che il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina si trasformi in una guerra valutaria spingendo l’economia globale in recessione nel breve periodo.

Nonostante il prossimo round di negoziati tra le due principali economie mondiali sia fissato per il mese prossimo, la minaccia di nuovi dazi Usa a partire dal 1° settembre e l’annuncio di contromisure da parte della Cina appesantiscono il sentiment dei mercati.

Le inattese mosse accomodanti di alcune banche centrali, tra cui Nuova Zelanda, India e Tailandia, hanno inoltre sottolineato i crescenti timori sull’outlook della crescita globale.

L’appetito per il rischio continua a essere molto limitato in un contesto che premia i beni rifugio, con l’oro che ha toccato nuovi massimi da sei anni avvicinandosi alla soglia dei 1.500 dollari l’oncia.

Nel comparto del reddito fisso, invece, riprende la discesa dei rendimenti dei Treasuries, con il differenziale tra la scadenza decennale e quella biennale che ha toccato un minimo da undici anni mentre il trentennale ha registrato il livello più basso di sempre.

In particolare, il tasso sul T-bond arretra di circa sette punti base all’1,63% e quello sul biennale di cinque punti base all’1,53 per cento.

Sul fronte macro, i dati sulla produzione industriale tedesca diffusi in mattinata hanno evidenziato il maggior declino su base annuale dal 2009, offrendo un’ulteriore indicazione di come il conflitto sui dazi tra Stati Uniti e Cina stia penalizzando l’economia globale.

Intanto il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in rialzo a 1,123 e il dollaro/yen in discesa a 105,7.

Tra le materie prime, infine, in forte calo le quotazioni del greggio con il Brent (-2,7%) a 57,4 dollari e il Wti (-2,8%) a 52,1 dollari, in attesa dell’uscita questo pomeriggio dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa.