Prosegue in questa seduta il rimbalzo dei principali listini continentali, avviato ieri, dopo i ribassi dei giorni precedenti. Ribassi avvenuti in scia all’aggravarsi delle tensioni tra Usa-Cina.
Il tutto in un clima che resta comunque incerto dopo la decisione della banca centrale cinese di fissare il cambio con il dollaro a un valore più debole delle attese e le dichiarazioni di Washington che ha accusato il Paese asiatico di essere un “manipolatore valutario”.
Dichiarazioni che, secondo Pechino, potrebbero determinare gravi effetti per l’ordine finanziario globale, sottolineando che la discesa della propria valuta è da attribuire al mercato.
Ad alleggerire parzialmente i toni, le rassicurazioni giunte dal consigliere economico alla Casa Bianca, Larry Kudlow, che ha confermato l’impegno degli Stati Uniti circa l’avvio di un nuovo round di trattative con la Cina a settembre.
Qualche segnale di debolezza sul fronte macro con la Germania che ha registrato a giugno un calo della produzione industriale dell’1,5% su base mensile, a fronte di un -0,5% del consensus e del precedente +0,1% (rivisto da +0,3%).
Tornando a Piazza Affari prosegue il calo del rendimento del Btp decennale della mattinata, che si fissa all’1,46% (-6 bp), con lo spread vs Bund stabile a 205 punti.
Oltreoceano continua la discesa del tasso del T-bond che si attesta all’1,63% (-10 bp) mentre sul forex il cambio euro/dollaro si riporta verso quota 1,122.